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“È per tutti noi un motivo di orgoglio. Un’altra pagina gloriosa della storia religiosa e della santità di Tropea e dell’intera Calabria. Due campioni di vita cristiana: don Mottola e Irma Scrugli. La loro esistenza terrena si è svolta nel segno del servizio della carità verso i più deboli e verso gli scartati dalla società, come ama dire Papa Francesco”. Lo ha detto mons. Luigi Renzo, vescovo della Diocesi di Nicotera-Mileto-Tropea, durante l’omelia in occasione della celebrazione eucaristica a chiusura dell’indagine diocesana sul processo di beatificazione di Irma Scrugli. Il presule, nella chiesa Cattedrale di Tropea, ha ringraziato più volte il Postulatore, don Enzo Gabrieli, e tutti i membri del tribunale diocesano: mons. Saverio Di Bella, don Francesco Sicari, Francesco Reda che ha fatto da notaio, i due della Commissione teologica, mons. Gaetano Currà e don Mario Curraco di Cosenza.
Tempi record per la fase diocesana
“In meno di tre anni”, la fase diocesana è stata aperta il 22 dicembre 2014, “siamo pervenuti alla chiusura. Un vero record”, continua il vescovo Renzo.
"Cantate sempre, nonostante le difficoltà"
Tra i fedeli la commozione non è mancata. “La tua vita sia un canto di lode al Signore. Le difficoltà non mancheranno, ma tu canta sempre!”. Questo il ricordo di Sara Barbuto, dell’Istituto secolare Oblate “Sacro cuore di Gesù”, di cui Irma fu sorella maggiore e cofondatrice con don Mottola. “L’istituto oblato ancora oggi si occupa di assistenza agli handicappati, agli anziani, ai carcerati, oltre che dell’animazione nelle parrocchie. Cerchiamo di portarne avanti l’opera con dedizione e amore”, continua Sara. Irma aveva sempre lo sguardo rivolto agli ultimi, i bisognosi, i deboli. D’altronde la sua vocazione fu quella di vivere una vita povera, casta ed umile. Prima di morire, rispose a chi le aveva chiesto quale messaggio vuole lasciare alle sue oblate: “una cosa sola chiedo alle mie oblate: che sappiano sempre amare”. Fu questo il suo testamento all' Istituto secolare.
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Si attende il Decreto del Papa
Alla celebrazione hanno partecipato anche diverse autorità civili e militari, il vescovo emerito di Lamezia Terme, mons. Vincenzo Rimedio, e l’arcivescovo emerito di Catanzaro-Squillace, mons. Antonio Cantisani.
Dopo la Messa si è svolta la sessione di chiusura dell’inchiesta con la firma e la lettura dei vari documenti. Poi il sigillo con la ceralacca del pacco che don Gabrieli porterà a Roma. La consegna, nei prossimi giorni, sarà fatta alla Congregazione della Causa dei Santi “con la chiara speranza di avere presto anche la risposta positiva con il Decreto del Papa di riconoscimento delle virtù eroiche”, afferma il vescovo Renzo.
Chi è Irma Scrugli?
Irma Scrugli, nasce a Tropea il 4 settembre 1907 dall’aristocratica famiglia dei conti Scrugli. Avvertì già dalla prima giovinezza una “voce che imperiosa e implacabile” la chiamava e le diceva “con dolce imperativo: Voglio il tuo cuore, tu devi essere mia, per sempre” (Scritti inediti, 3 settembre 1967). Ebbe come primo direttore spirituale P. Raffaele Pontrandolfi, Guardiano del Convento dei Frati Minori di Tropea che, trasferitosi ad altra sede, rassicurò la sua giovane penitente, dicendole “ Rimanete tranquilla; affidate la vostra anima a Don Francesco Mottola. E’ un santo!”. Si incontra così con il Venerabile Servo di Dio don Francesco Mottola. Irma lascia le comodità del suo rango e abbraccia la povertà. La consacrata laica morì il 22 settembre 1994.
Rosaria Giovannone