Per un'ora e mezza si è protratto l'interrogatorio di garanzia di Marcello Manna, sindaco del Comune di Rende, finito agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta Dda di Catanzaro, con l'accusa di scambio elettorale politico mafioso. Sotto la lente della Procura del capoluogo è finita la gestione del palazzetto dello sport che, secondo l'ipotesi accusatoria, sarebbe stata messa a disposizione dei D'Ambrosio, uno dei sette gruppi di 'ndrangheta federati nella provincia di Cosenza, in cambio di un pacchetto di voti nelle elezioni amministrative del 2019, quando appunto Manna venne riconfermato primo cittadino della città di Rende. 

Questa mattina Marcello Manna è comparso dinnanzi al gip del Tribunale di Catanzaro difeso dal suo avvocato di fiducia, Gian Domenico Caiazza, presidente dell'Unione delle Camere Penali italiane. Il legale, al termine dell'interrogatorio, ha rilasciato una breve dichiarazione: «Abbiamo prodotto documentazione amministrativa che dimostra come i soggetti con i quali secondo l'accusa il sindaco Manna avrebbe concordato l'accordo elettorale furono oggetto di durissimi provvedimenti amministrativi e in particolare di revoca della concessione di un bar».

«Abbiamo anche fornito, per quanto riguarda la vicenda del Palazzetto dello sport - ha proseguito l'avvocato -, la documentazione inequivocabile che dimostra come nessuna promessa poteva essere fatta perché in quel momento la gara di appalto si era già conclusa mentre quella sulla gestione si sarebbe, come si è conclusa, ben due anni dopo senza che i signori da favorire nell'accordo elettorale abbiano mai partecipato alle fasi di questa gara. Speriamo che questa documentazione possa essere sufficiente a restituire la verità di questa vicenda »

La difesa ha per ora depositato una istanza di revoca della misura cautelare. Marcello Manna si trova infatti al momento agli arresti domiciliari riservandosi quindi di depositare un ricorso al Tribunale del Riesame. Il presidente delle Camere penali ha così commentato le ragioni che lo hanno indotto ad assumere la difesa di Marcello Manna: «Sono amico di Marcello Manna ed è per me un onore e un orgoglio perché difendo una persona perbene». Caiazza ha poi aggiunto che il sindaco di Rende: «Sta come stanno le persone perbene. Sa di non aver fatto nulla e c'è una serenità di fondo ma anche una rabbia di fronte ad un linciaggio mediatico che qualifica chi lo fa».