VIDEO | A sollevare eccezioni il ministero dell'Istruzione e della Ricerca. Questo pomeriggio il testo normativo è passato al vaglio di Palazzo Chigi che si è comunque impegnato ad attivare un tavolo di confronto con la Regione
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Salta per l'ennesima volta il quadro normativo che dovrebbe fare da cornice al processo di integrazione tra l'Azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio e l'Azienda universitaria Mater Domini di Catanzaro. La legge approvata lo scorso 28 aprile dal Consiglio regionale è stata ancora una volta impugnata.
Al vaglio del Governo
Proprio questo pomeriggio il provvedimento varato dal "Parlamentino" calabrese è passato al vaglio del Governo che l'ha esaminata in ogni suo aspetto sollevando alcune eccezioni che riguardano nello specifico la violazione del principio di autonomia universitaria di cui all’articolo 33 della Costituzione, nonché dell’articolo 4 del decreto-legge 30 dicembre 2012, n. 502, che prevede per la costituzione di una nuova azienda ospedaliero-universitaria un procedimento che termina nell’adozione di un provvedimento di competenza esclusiva dello Stato. Altre eccezioni sono state sollevate, inoltre, sull’articolo 9, al comma 4, che viola l’articolo 120, secondo comma, della Costituzione, in quanto interferisce con le funzioni e con i compiti del Commissario ad acta nominato per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo della spesa sanitaria della Regione Calabria.
Ferme restando le ragioni dell’impugnativa, il Governo – al fine di agevolare il più celere raggiungimento degli obiettivi del programma operativo per il rientro dal disavanzo sanitario della Regione Calabria – si è impegnato ad attivare un tavolo di confronto presso il Ministero dell’università e della ricerca, con la partecipazione della Regione Calabria e di tutti gli altri soggetti istituzionali coinvolti, per la definizione del protocollo d’intesa finalizzato a disciplinare l’integrazione tra l’Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” e l’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Mater Domini”, che costituisce uno degli obiettivi principali della riqualificazione della offerta del servizio sanitario, non solo nella città di Catanzaro, ma nell’intero territorio regionale.
I lunghi trascorsi
La legge era già stata impugnata l'anno scorso e proprio per questa ragione a pochi giorni dall'insediamento del nuovo Consiglio regionale i componenti dell'assise ci avevano riprovato. La norma prevedeva una riorganizzazione delle due aziende attraverso un processo di integrazione che avrebbe preso il via attraverso la costituzione di un nuovo soggetto giuridico che sarebbe subentrato nei rapporti delle due aziende.