Sono 12 le richieste di condanna pronunciate dal pm della direzione distrettuale di Catanzaro, Pasquale Mandolfino, nell'ambito del processo d'Appello scaturito dall'inchiesta denominata Infectio Malapianta, istruita contro le cosche di Cutro, Mannolo-Zoffreo-Falcone-Trapasso, e le sue ramificazioni in Umbria. Il pm al termine della requisitoria ha chiesto la conferma della sentenza emessa in primo grado dal Tribunale di Crotone per 12 imputati e la riforma per altri 2.

Conferma della sentenza di primo grado:

  • Alberto Benincasa: 4 anni e 6 mesi
  • Giuseppe Benincasa: 17 anni e 2 mesi
  • Antonio De Franco: 13 anni
  • Francesco Falcone: 16 anni
  • Roberto Fusari: 3 anni e 9 mesi
  • Luigi Giappichini: 5 anni
  • Luca Mancuso Trabucco: 4 anni
  • Alfonso Mannolo: 30 anni
  • Remo Mannolo: 19 anni
  • Paolo Menicucci: 5 anni
  • Annunziato Profiti: 4 anni
  • Renzo Tiburzi: 3 anni

Riforma della sentenza di primo grado:

  • Mario Cicerone: 4 anni
  • Pietro Russo: 2 anni e 4 mesi

Richieste di patteggiamenti:

  • Ciro Di Macco: 2 anni 
  • Piero Giacchetta: 2 anni 
  • Pasquale Nicola Profiti: 5 anni 

Per Antonella Bevilacqua (condannata in primo grado a 11 anni) il pm si riservato la richiesta di pena sulla base della richiesta di patteggiamento avanzata dal legale difensore. Associazione mafiosa, estorsione, usura, riciclaggio, minacce, violenza privata, traffico di stupefacenti sono i reati a vario titolo contestati agli imputati. Parti civili nel processo, la Regione Calabria assistita dall'Avvocatura regionale, il Comune di Perugia, il Comune di Cutro, Banca Unicredit, l'imprenditore vicentino Stefano De Gasperi, Alberghi del Mediterraneo srl - società che gestisce il villaggio turistico Porto Kaleo - e Giovanni Notarianni, l'imprenditore proprietario dello stesso villaggio, vessato per anni dalla cosca Mannolo e testimone di giustizia cardine in questa indagine. Notarianni è assistito dall'avvocato Michele Gigliotti.