L'indice Rt calcolato sui casi sintomatici nella settimana che va dal 22 dicembre al 4 gennaio è stato pari a 1,31 (range 1,00 - 1,83), dunque in calo rispetto alla settimana precedente, quando era pari a 1,56. Varie Regioni hanno però avuto problemi nell'invio dei dati e potrebbe esserci una sottostima. Lo evidenzia il monitoraggio settimanale di Istituto superiore di sanità e ministero della Salute. Dati che potrebbero determinare il passaggio in zona arancione per ben quattro regioni, si attende in questo senso l'ordinanza del ministro Speranza. 

L'occupazione dei posti letto

Resta stabile il tasso di occupazione in terapia intensiva: è al 17,3% (rilevazione giornaliera del ministero della Salute al 20 gennaio), rispetto al 17,5% della rilevazione al 13 gennaio. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 31,6% (rilevazione giornaliera del ministero della Salute al 20 gennaio) contro il 27,1% del 13 gennaio. 

In Calabria reparti pieni al 40%

Il maggiore tasso di occupazione dei posti letto per pazienti Covid nei reparti di area medica si registra questa settimana in Valle d'Aosta (al 54,5%); seguono la Calabria (al 40,1%) e la Liguria (al 39,7%). La maggiore occupazione dei posti letto per pazienti Covid nelle terapie intensive si registra invece nella Marche (al 23,9%), seguita dal Friuli Venezia Giulia (al 22,9%) e dal Piemonte (al 22,8%). È quanto emerge dai dati della scheda sugli indicatori decisionali che accompagna il monitoraggio.

Incidenza stabile

L’incidenza si è stabilizzata, con 2.011 casi ogni 100.000 abitanti, nel periodo compreso tra il 14 e il 20 gennaio, rispetto a 1.988 casi ogni 100.000 abitanti registrati nella settimana precedente dal 7 al 13 gennaio (secondo dati di flusso del ministero Salute). È Bolzano che registra il valore più alto, pari 3.468,7 (in crescita rispetto a 2.538 della scorsa settimana). Al secondo posto c'è Trento con 2.797,2 (in crescita rispetto a 2.715,9 della scorsa settimana) e l'Emilia Romagna con 2.797,2 contro 2.783,7 di 7 giorni fa. Il valore più basso è in Sardegna con 594,6 - anche questo in crescita rispetto a 553,7 della settimana precedente.

In aumento casi rilevati con tracciamento

Rimane stabile il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (658.168 vs 649.489 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è in leggero aumento (15% vs 13% la scorsa settimana). È in diminuzione la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (41% vs 48%) mentre aumenta la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (44% vs 39%).