Dopo un anno di attese passano all'azione gli operatori dell'elisoccorso di Catanzaro, nei confronti dei quali l'azienda sanitaria provinciale di Catanzaro e l'azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio hanno disposto lo stop alle erogazioni delle spettanze. Compensi liquidati per le attività svolte in favore del servizio di elisoccorso ma dichiarate illegittime e sospese dallo scorso ottobre.

Decreti ingiuntivi

«Per fortuna, i miei colleghi e anche gli altri operatori sanitari, capita l'antifona, si stanno già muovendo dal punto di vista medico-legale» ha spiegato Domenico Minniti, presidente regionale dell'Aaroi Emac, sindacato degli anestesisti rianimatori. «Credo che siano partiti, o se ancora non lo sono lo saranno a breve, gli atti ingiuntivi». Circa una ventina gli operatori catanzaresi, afferenti alle due aziende, che hanno deciso di affidare la delicata pratica ai legali, avviando richieste di ingiunzioni di pagamento per recuperare i crediti. «I miei colleghi di Catanzaro stanno anticipando di tasca propria le spese per raggiungere le basi di elisoccorso che in Calabria sono dislocate in quattro punti differenti. Rubano anche tempo alle proprie famiglie ed è quindi giusto che venga loro riconosciuta la retribuzione».

Segnalazione alla Procura

Da un anno continuano, infatti, a prestare soccorso senza essere retribuiti per evitare una denuncia per interruzione di pubblico servizio. «Purtroppo, la lesione del diritto è personale, motivo per il quale dal punto di vista sindacale non ci siamo potuti impegnare in prima persona. Stiamo valutando però con i nostri legali l'opportunità di effettuare una segnalazione alla Procura della Repubblica e anche alla Procura regionale della Corte dei Conti».