I parenti di Antonella Teramo e la piccola Maya hanno stazionato per due giorni davanti al nosocomio in attesa della restituzione delle salme. Ancora attendono quelli di Domenico Politi, il ristoratore 39enne di Cittanova (ASCOLTA L'AUDIO)
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C’è un mazzo di fiori appoggiato alla serranda del suo ristorante e tutt’intorno, a Taurianova, nel paese dove Domenico Politi aveva messo radici, sono pronti a parlare bene di lui. «Era l’amico di tutti», dice un anziano a proposito dell’imprenditore di Cittanova morto nell’incidente di domenica scorsa sulla trasversale Ionio-Tirreno. «Era innamorato del suo lavoro che viveva con professionalità e cordialità», aggiunge un altro taurianovese.
Polito a Taurianova gestiva il suo locale, una tavola calda che affaccia sulla villa comunale, è da anni meta di una clientela di ogni età. Conosciuto e apprezzato dalla comunità, come lo erano le altre vittime del frontale nei pressi dello svincolo di Melicucco.
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Anche Antonella Teramo, la nicoterese deceduta insieme alla figlioletta, aveva un legame forte con la Piana grazie alla sua professione di avvocata, che l’aveva portata a inserirsi – anche dopo il trasferimento a Milano con la famiglia – nello studio di Guido Contestabile, uno dei più conosciuti da queste parti. Quelle di Antonella e la sua figlioletta di 4 anni sono le uniche salme fin qui restituite alle famiglie, mentre davanti all’obitorio dell’ospedale di Polistena continua l’attesa carica di tensione dei familiari di Politi e di Domenico Teramo che è qui ricoverato.