Il gip del tribunale di Reggio Calabria ha concessi gli arresti domiciliari a Giovanni Delfino. Il 30enne è rimasto coinvolto nell’inchiesta della procura antimafia dello stretto denominata Mala pigna.

Il giudice per le indagini preliminari ha accolto la richiesta dei legali del gioiese, gli avvocati Guido Contestabile e Mariangela Borgese.

Il gip, però, non ha concesso a Delfino i domiciliari nella sua abitazione di Gioia Tauro, disponendo invece che li sconti nella casa di un parente nel Lazio.

Delfino, come detto, è coinvolto nell’inchiesta Mala pigna, operazione della Dda di Reggio Calabria che contesta a vario titolo ai 29 imputati le accuse di associazione mafiosa, disastro ambientale, traffico illecito di rifiuti, intestazione fittizia di beni, estorsione, ricettazione, peculato, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, violazione dei sigilli e danneggiamento aggravato.

Già la Cassazione, i due diverse pronunce, aveva sostenuto che le prove raccolte nei confronti di Giovanni Delfino non potessero dimostrare che l’imprenditore avesse agevolato la ‘ndrangheta. Infine, il gip ha accolto la richiesta di domiciliari avanzata dalla difesa del gioiese.