Nell'ambito dell'inchiesta denominata “Eyphemos”, che vede alla sbarra diverse persone accusate, a vario titolo, di essere collegate alla potente cosca degli Alvaro di Sinopoli, è stata emessa dal gup Maria Rosa Barbieri una pesantissima sentenza. 

L’operazione “Eyphemos” aveva portato all’arresto di capi storici, elementi di vertice e affiliati di una pericolosa locale di ‘ndrangheta operante a Sant’Eufemia d’Aspromonte – funzionalmente dipendente dalla potente cosca Alvaro imperante a Sinopoli, San Procopio, Cosoleto, Delianuova e zone limitrofe – ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, diversi reati in materia di armi e di sostanze stupefacenti, estorsioni, favoreggiamento reale, violenza privata, violazioni in materia elettorale, aggravati dal ricorso al metodo mafioso e dalla finalità di aver agevolato la ‘ndrangheta, nonché di scambio elettorale politico mafioso.

La sentenza

La pena più pesante è stata comminata a Domenico Laurendi, ritenuto esponente della cosca con particolare attenzione al settore della politica. Secondo l’accusa proprio Laurendi avrebbe procurato voti ai politici coinvolti nell’inchiesta, come il senatore Marco Siclari, condannato, a sua volta, a 5 anni e 4 mesi di reclusione per scambio elettorale politico-mafioso. Pene molto dure sono state decise anche per il boss Cosimo Alvaro (17 anni, 9 mesi e 10 giorni), Natale Lupoi (19 anni e 4 mesi), Giuseppe Speranza (19 anni e 8 mesi), Rocco Graziano Delfino (16 anni e 8 mesi), Nicola Delfino (14 anni e 8 mesi), Antonino Gagliostro (14 anni e 4 mesi) e Giuseppe Rizzotto (14 anni e 3 mesi).

Tre le persone completamente assolte da ogni accusa: Attilio Firenzuoli, Cosimo Laurendi e Carmelo Napoli. Fra le persone condannate, nei confronti di Giuseppe Scicchitano, difeso dagli avvocati Andrea Alvaro e Giovanni Piccolo, è stata esclusa l’aggravante mafiosa, così come sostenuto dai legali nel corso della loro arringa e la condanna è stata di 5 anni e 4 mesi di reclusione. Aggravante mafiosa esclusa anche nei confronti di Laurendi e Lupoi, anche se limitatamente ad un capo d’imputazione.

La tesi accusatoria

Oggi il clan Alvaro, scrivono gli inquirenti, «è una potente cosca della ‘ndrangheta unitaria, operante nella provincia di Reggio Calabria, in altre regioni dell’Italia e all’estero, che trova la sua forza anche nei legami con altre potenti cosche e nei solidi rapporti di alleanza con altre famiglie ‘ndranghetistiche. L’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria fa luce sui diversificati interessi illeciti della cosca di Sant’Eufemia d’Aspromonte, svelando un accentuato dinamismo nel sistematico ricorso ad attività estorsive nei confronti di operatori economici e titolari di imprese.

Estorsioni per alcune decine di migliaia di euro venivano imposte – secondo le tesi della Dda – con minacce anche ambientali, agli imprenditori durante l’esecuzione di lavori pubblici nel comune di Sant’Eufemia. Ad alcuni titolari di imprese impegnate nell’esecuzione dei suddetti lavori veniva imposta, con la forza dell’intimidazione derivante dall’appartenenza alla cosca, l’assunzione di maestranze di ditte ad essa riconducibili. La cosca gestiva anche un lucroso giro di sostanze stupefacenti e infatti diversi affiliati sono stati arrestati con l’accusa, a vario titolo, di cessione, acquisto, coltivazione, tentata importazione, offerta in vendita di sostanze stupefacenti, prevalentemente cocaina e marijuana.

La decisione del gup, le condanne
Alvaro Cosimo: 17 anni, 9 mesi e 10 giorni
Carbone Domenico, cl. ‘65: 11 anni
Carbone Vincenzo: 12 anni e 8 mesi
Carbone Sarino Antonio: 9 anni 9 mesi e 23 giorni e 3085 euro di multa
Crea Antonio: 12 anni e 8 mesi
Crea Giovanni: 12 anni e 8 mesi
Cutrì Pasquale: 10 anni
Delfino Nicola: 14 anni e 8 mesi
Delfino Rocco Graziano: 16 anni e 8 mesi
Gagliostro Antonino: 14 anni e 4 mesi
Laurendi Domenico: 20 anni
Lupoi Natale: 19 anni e 4 mesi
Macrì Girolamo: 6 anni e 8 mesi
Restuccia Domenico: 4 anni, 5 mesi e 10 giorni e 13.333 euro di multa
Rizzotto Giuseppe: 14 anni e 3 mesi
Romeo Francesco: 6 anni, 8 mesi e 20mila euro
Siclari Marco: 5 anni e 4 mesi
Spaliviero Giorgio: 4 anni, 5 mesi e 10 giorni e 6667 euro di multa
Schicchitano Giuseppe: 5 anni e 4 mesi
Speranza Giuseppe: 19 anni e 8 mesi
Vitalone Francesco: 2 anni e 8 mesi

La decisione del gup, le assoluzioni
Firenzuoli Attilio: assolto
Laurendi Cosimo: assolto
Napoli Carmelo: assolto