Fiumi di cocaina sarebbero stati importati dall'America meridionali. L’inchiesta coordinata dalla Dda reggina ha colpito in particolare le cosche di San Luca e Africo
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Si è aperta oggi l’udienza preliminare del procedimento scaturito dalla maxi inchiesta anti ndrangheta denominata “Eureka”. Davanti al gup distrettuale di Reggio Calabria ci sono 115 soggetti, indagati a vario titolo per associazione mafiosa; concorso esterno e traffico internazionale di droga con l'aggravante di transnazionalità e di ingente quantità; traffico di armi, anche da guerra; riciclaggio; favoreggiamento; trasferimento fraudolento e procurata inosservanza di pena. L’udienza di oggi ha riguardato soltanto questioni preliminari e di competenza territoriale. Nelle prossime ci sarà spazio per la produzione documentale da parte degli avvocati e per le richieste di rito alternativo, che dovranno pervenire entro il 14 marzo.
L'operazione, condotta dalla Dda reggina, ha colpito in particolare le cosche Nirta-Strangio di San Luca e Morabito di Africo. Secondo quanto accertato dalle forze dell'ordine, gli indagati avrebbero importato in Europa grandi quantità di cocaina dall'America meridionale con navi porta-container che facevano scalo in porti come Anversa, Rotterdam o Gioia Tauro, collaborando con organizzazioni criminali di Brasile, Colombia, Ecuador e Albania. Gli investigatori hanno inoltre avuto accesso alle chat interne dei sospettati dai telefoni cellulari criptati. Si tratta di dispositivi dei provider ora chiusi EncroChat e SkyECC, per cui nelle ultime ore la Cassazione ha dato il via libera all’utilizzo nei procedimenti antimafia.