La Corte d’Appello ribalta la sentenza di assoluzione in primo grado. Giovanni Paladino avrebbe intrattenuto rapporti con la cosca Cerra-Torcasio–Gualtieri per procacciare voti al figlio nelle elezioni del 2015
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È stato condannato a quattro anni di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni Giovanni Vincenzo Paladino, padre dell’ex presidente del consiglio comunale di Lamezia Terme Giuseppe Paladino, accusato di scambio elettorale politico mafioso nell’ambito del processo Crisalide. Una sentenza quella della Corte d’Appello che ribalta completamente l’esito del primo grado che lo avevo visto assolto perché il fatto non sussiste.
Il filo rosso che lega le indagini a Paladino sarebbero i contatti da questi avuto con i Cerra-Torcasio-Gualtieri nell’ambito delle elezioni amministrative del 2015 e volte ad assicurare sostegno elettorale al figlio Giuseppe. Quest’ultimo è stato condannato a sei anni con rito ordinario.
A contribuire al ribaltamento della sentenza il materiale video e audio che supporterebbe l’accusa nella tesi dei contatti con Antonio Miceli. Sarebbe stato Miceli a tenere le fila del clan dopo la morte dei capibastone.