Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ridimensiona il pesante impianto accusatorio che ha visto coinvolto, nell’operazione scattata all’alba del 21 gennaio, denominata Basso Profilo, il reggino Natale Errigo, dipendente di Invitalia, in forza nella struttura del commissario Arcuri per la gestione dell’emergenza epidemiologica. Cadono tutte le accuse sul metodo mafioso dal reato di voto di scambio elettorale, riqualificato in reato elettorale del tutto avulso da dinamiche e metodologie ‘ndranghetiste. Disposta l’immediata scarcerazione dell’Errigo con sostituzione della custodia in carcere con la misura meno afflittiva degli arresti domiciliari.

Il collegio difensivo, composto dagli avvocati Corrado Politi, Michele Fabio Gagliano, Concetta Quartuccio e Domenico Giordano, ha sin da subito evidenziato l’assenza di qualsivoglia caratura criminale e mafiosa dell’Errigo nell’unico incontro intercorso con il politico Francesco Talarico.

«Agli atti di indagine - scrivono i legali - non si rinvengono contatti, colloqui, sollecitazioni o frequentazioni con alcuno dei parenti o dei soggetti indicati nell’ordinanza di custodia cautelare, risultando la figura dell’Errigo come soggetto incensurato, negativo a qualsivoglia informativa di polizia, del tutto estraneo ad ambienti criminali che possano determinare o dare peso specifico a competizioni elettorali».