Il Tribunale del Riesame ha tuttavia ridimensionato le originarie contestazioni escludendo l'aggravante delle modalità mafiose e il voto di scambio politico mafioso. È accusato di aver ricevuto un pacchetto di voti nelle politiche del 2018
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Resta agli arresti domiciliari l'ex assessore al Bilancio della Regione Calabria, Francesco Talarico, coinvolto nell'inchiesta Basso Profilo istruita dalla direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Questa mattina si è pronunciato il Tribunale della Libertà sull'istanza di revoca della misura cautelare proposta dal legale di fiducia Francesco Gambardella.
Cadono le aggravanti mafiose
Francesco Talarico si trova infatti agli arresti domiciliari dallo scorso 21 gennaio con le accuse di associazione a delinquere aggravata dalle modalità mafiose e voto di scambio politico mafioso. Tuttavia, il Tribunale del Riesame ha ridimensionato le originarie contestazioni a carico dell'ex assessore escludendo l'aggravante delle modalità mafiose e il voto di scambio politico-mafioso.
Le accuse
In particolare, Francesco Talarico è accusato di aver ricevuto un consistente pacchetto di voti nelle elezioni politiche del 2018 da esponenti della cosca De Stefano Tegano di Reggio Calabria. Intermediario dell'operazione sarebbe Antonio Gallo, imprenditore catanzarese, introdotto non a caso proprio da Francesco Talarico negli ambienti politici nazionali e, segnatamente, presentato a Lorenzo Cesa, il quale li avrebbe appoggiati per ottenere appalti nelle pubbliche amministrazioni e in società in house.
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