Il ministro dell’Interno sull’incendio alla nuova tendopoli di San Ferdinando che ha causato una vittima: «Teniamo alta l’attenzione». Convocato dal prefetto il Comitato per la sicurezza
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«Siamo addolorati per la morte di una persona a San Ferdinando: se fosse successo nella baraccopoli abusiva il bilancio poteva essere ben più pesante». Lo dichiara il ministro dell'Interno Matteo Salvini. Questa mattina il prefetto di Reggio Calabria ha convocato a San Ferdinando il Comitato per la sicurezza, alla presenza del procuratore di Palmi. La baraccopoli abusiva aveva ospitato fino a 3mila immigrati: contestualmente allo sgombero del 7 marzo scorso, tutti gli stranieri con permesso di soggiorno hanno avuto una sistemazione alternativa e controllata. Il rogo di questa notte si è innescato in una tenda. L'area è attrezzata con servizi igienici, presidio sanitario e vigilanza: il rapido intervento dei soccorsi ha evitato una tragedia di dimensioni maggiori. «Teniamo alta l'attenzione: al Comune di San Ferdinando abbiamo appena riconosciuto 350mila euro per gestire la situazione post-sgombero. L'auspicio è incrementare sempre di più controlli, legalità e assistenza per evitare sfruttamento, degrado e tragedie» - conclude Salvini. Al 5 marzo scorso, la presenza stimata di immigrati nella baraccopoli era di 1.592 persone. Di queste, 200 sono state trasferite negli ex Sprar e Cas, circa 460 si sono spostate volontariamente e 900 hanno trovato sistemazione nella tendopoli vigilata e attrezzata.
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