Sull’emergenza incendi che sta devastando la Calabria, il Codacons presenta oggi una istanza alla Regione Calabria volta ad accertare se gli enti locali abbiano messo in atto tutte le misure previste dalla legge per proteggere il patrimonio boschivo ed evitare roghi.

«La legge-quadro in materia di incendi boschivi n. 353 del 2000 obbliga gli enti locali a istituire, dopo l’approvazione di un apposito piano regionale, il catasto dei terreni volto ad individuare “i soprassuoli già percorsi dal fuoco nell’ultimo quinquennio, avvalendosi anche dei rilievi effettuati dal Corpo forestale dello Stato. Il catasto è aggiornato annualmente. L’elenco dei predetti soprassuoli deve essere esposto per trenta giorni all’albo pretorio comunale, per eventuali osservazioni. Decorso tale termine, i comuni valutano le osservazioni presentate ed approvano, entro i successivi sessanta giorni, gli elenchi definitivi e le relative perimetrazioni” – spiega il Codacons –. Vogliamo sapere se la Regione abbia adempiuto agli obblighi previsti dalla legge e quanti procedimenti abbia avviato sul fronte dei fondi incolti per obbligare i proprietari a provvedere alla pulizia dei terreni e prevenire incendi».

«Se emergeranno omissioni e negligenze – prosegue il Codacons -, i vertici regionali saranno denunciati per omissione di atti d’ufficio, concorso in disastro colposo e concussione, e chiederemo il sequestro dei loro beni personali onde risarcire la collettività danneggiata e l’ambiente compromesso. E in caso di vittime e feriti, dovranno rispondere anche di concorso per omissione in omicidio colposo e lesioni».

Proprio sul fronte dei danni subiti dalla popolazione, il Codacons lancia oggi un’azione risarcitoria per tutti i residenti della Calabria danneggiati dagli incendi degli ultimi giorni, cittadini che – attraverso il modulo che sarà pubblicato domani sul sito dell’associazione – potranno chiedere fino a 10mila euro ciascuno a titolo di indennizzo.

«Basta con la bufala della calamità naturale, gli incendi sono opera dell’uomo e sono causati spesso da comportamenti omertosi e negligenti degli enti locali, che non tutelano l’ambiente e permettono la distruzione del territorio – attacca il presidente Carlo Rienzi –. Il premier Draghi, invece di promettere improbabili rimboscamenti e ricorrere ai fondi europei per calamità che di naturale non hanno proprio nulla, avvii una commissione d’inchiesta con Nas e Guardia di finanza volta ad accertare cause e responsabili dell’emergenza roghi che, ogni estate, puntualmente si ripresenta in Italia, distruggendo migliaia di ettari di patrimonio boschivo».