Il direttore generale della Protezione civile rimarca i risultati ottenuti dalla Regione nel contrasto dei roghi: «Controllo capillare del territorio ha consentito di preservare centinaia di ettari dalle fiamme»
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«I risultati raggiunti dalla Regione Calabria, grazie alla campagna antincendio boschivo e ad un capillare monitoraggio del territorio, sono stati sicuramente estremamente positivi». Domenico Costarella, direttore generale della Protezione civile della Regione Calabria, rivendica i frutti dell’attività di prevenzione svolta dalla Cittadella e rimarca i numeri illustrati ieri in conferenza stampa dal governatore: «Il presidente Occhiuto l’ha sottolineato: 47% di incendi in meno rispetto al 2021, ad agosto -55% rispetto allo stesso mese del 2021, in totale meno dell’80% delle aree boschive interessate da incendi».
«Abbiamo programmato per tempo, coinvolto le migliori energie, rinvigorito positive pratiche del passato, investito in nuove tecnologie, in mezzi e uomini – continua Costarella -. Gli incendi dipendono da moltissime variabili, tra le quali i parametri meteo di per sé difficilmente prevedibili a lungo termine. Tuttavia, si è soliti individuare dei periodi ciclici nei quali verosimilmente i fenomeni tendono a ripetersi. Per gli incendi è noto il ’ciclo dei 5 anni’ di ricorrenza di stagioni molto difficili: è successo, per citare l'ultimo arco temporale, nel 2012 e nel 2017, che sono stati comunque preceduti, secondo le statistiche ufficiali, da annate molto impegnative, come è accaduto per la Calabria nel 2021».
Per il direttore della Prociv regionale, «l'estate 2022 si presentava estremamente difficile, per come si evinceva dai dati tecnici e statistici esposti nel mese di maggio dalla Protezione civile nazionale in un incontro con le Regioni, secondo i quali quello che stiamo vivendo è stato in Italia l’anno più caldo di sempre (-50% di acqua piovuta e -70% di neve caduta rispetto alla media degli ultimi anni), con conseguente rilevante aumento del rischio incendi rispetto al 2021. “Nel trimestre giugno-luglio-agosto”, si leggeva in una nota mandata a tutte le Regioni, “in presenza di alte temperature e di carenza di precipitazioni ci saranno condizioni favorevoli alla propagazione degli incendi”. Le previsioni, insomma, erano delle più cupe».
Nonostante ciò, la drastica diminuzione di roghi è la prova, per Costarella, dell’efficacia del lavoro svolto dalla Regione. «Pertanto – spiega - ogni altra ricostruzione che si vuole fare in merito alla diminuzione degli incendi in Calabria è disancorata dalla realtà di elementi oggettivi che hanno costituito la base per interventi concreti ed incisivi. La Regione, che già nei mesi invernali si era mossa per programmare il contrasto agli incendi durante i mesi estivi, dopo l’alert di maggio della Protezione Civile nazionale ha ulteriormente intensificato le proprie attività, che non si sono limitate al solo utilizzo dei droni - utilissimi e che hanno avuto un effetto deterrenza (le immagini dei piromani intenti ad appiccare gli incendi hanno fatto il giro d’Italia) fondamentale per il successo del nostro progetto - ma che hanno interessato anche la cura e la messa in sicurezza dei territori, attraverso un sistema capillare di avvistamento e di intervento, i cui tempi, quest'anno, si sono ridotti drasticamente, consentendo di preservare centinaia di ettari di superfici che rischiavano di andare in fumo».
Concetti che, per concludere, il direttore della Prociv cristallizza in una affermazione perentoria: «La nostra Regione è divenuta modello per l’innovatività delle misure messe in campo quest'anno contro il drammatico fenomeno degli incendi».