«Questo è il momento del lavoro. Un lavoro che bisogna condividere tutti insieme. Dopo il confronto con il territorio, nel più breve tempo possibile organizzeremo tutto quello che dovrà essere organizzato a tutela di aziende e privati che hanno subito danni per gli incendi. C’è la massima collaborazione con Protezione civile e Governo». È quanto ha dichiarato oggi il presidente della Regione, Nino Spirlì, in occasione della visita del capo della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, alla Cittadella “Jole Santelli” di Catanzaro. Nella sala Verde si è svolta una riunione tecnica con i sindaci dei Comuni interessati dagli incendi e tutti i soggetti coinvolti a livello regionale.

L’incontro

Al tavolo, oltre a Spirlì e Curcio, il direttore operativo della Protezione civile nazionale, Luigi D’Angelo, il direttore delle emergenze del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, Marco Ghimenti, il dirigente generale della Protezione civile regionale, Fortunato Varone, il commissario straordinario di Calabria Verde, Giuseppe Oliva, e il dirigente del dipartimento Presidenza - Uoa Forestazione, Salvatore Siviglia. Presenti anche i dirigenti generali dei dipartimenti Agricoltura e Ambiente, Giacomo Giovinazzo e Gianfranco Comito, il viceprefetto di Catanzaro, Lucia Iannuzzi, e il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo. Curcio si è poi confrontato, nella sala Oro, con una rappresentanza di volontari provenienti da tutta Italia, ringraziandoli per il grande impegno.

«Progetti per il rimboscamento»

«È il momento – ha aggiunto Spirlì – di intervenire in modo intelligente. Il fuoco sta interessando non solo la Calabria, ma molte altre regioni italiane, così come altri Paesi del Mediterraneo. Noi abbiamo chiesto subito lo Stato di mobilitazione al presidente Draghi che, nel giro di sei ore, ha firmato il decreto. Subito dopo, la Giunta ha chiesto lo stato di emergenza al Governo».

«Sulle fiamme che bruciano in Calabria – ha dichiarato ancora il presidente –, non accetterò nessuna speculazione di tipo elettorale. Stamattina ho incontrato tutti i responsabili regionali, che mi hanno confermato che tutto quello che si poteva fare è stato fatto, ottimizzando azioni che, solo fino a poco tempo fa, non erano così efficienti. Allo stesso tempo, è necessaria una vera progettazione per il rimboschimento, perché la Calabria ha bisogno di ricostruire il suo polmone verde».

«Vorrei – ha concluso Spirlì – che si desse fine, in questa fase, alle polemiche e ai processi sommari che appaiono su certa stampa e su certi social. Si facciano subito proposte di legge che aumentino le pene per i piromani: sono convinto che abbiano “pupari”, che ci sia un piromane dei piromani. Non si tratta semplicemente di folli, ma di qualcuno che ha una strategia precisa e cerca di mettere costantemente sotto scacco le istituzioni. Servono indagini e misure importanti».

Curcio: «Supporto del Governo»

«Stamattina – ha detto Curcio – abbiamo prima fatto tappa a Reggio Calabria, in un territorio dove si è maggiormente sostanziata questa ondata di incendi che ha investito la Calabria, e poi ho incontrato, con il presidente Spirlì, molti altri sindaci che stanno vivendo lo stesso dramma. Stiamo verificando come chiudere questa fase operativa. Ci sono ancora incendi in Calabria, anche se sembra che adesso ci sia una moderata flessione. Oggi sono venuto a portare supporto operativo, su mandato della presidenza del Consiglio dei ministri e del presidente Draghi, che è vicino a un territorio duramente colpito e in cui ci sono state vittime».

 

«Per il momento – ha proseguito Curcio –, in Calabria è stato dichiarato lo stato di mobilitazione nazionale. Questo ha consentito al sistema di mobilitare risorse fuori regione e al corpo nazionale, che già aveva raddoppiato i propri turni, di mobilitare ulteriori risorse. Ha consentito inoltre ai sindaci di lavorare sulle somme urgenze. Dal punto di vista operativo, quella dichiarazione di mobilitazione nazionale ha aiutato il territorio a essere più reattivo nella gestione emergenziale».

«Spero – ha concluso il capo della Prociv – che ci sarà anche un momento di riflessione sulla cura del bosco e sulla sua salvaguardia. È un nostro patrimonio e bisognerà intervenire anche sul piano normativo. Su questo darò il mio contributo tecnico. Finiamo la parte incendi e iniziamo quella relativa alle alluvioni, perché gli eventi estremi oramai ci stanno abituando a questo. Non perdiamo il filo che lega queste cose, perché un bosco bruciato significa maggiore velocità di acqua piovana che scende, e noi dobbiamo essere pronti alle situazioni più difficili».