Tra ritardi e false partenze, fa discutere il sistema di prenotazione on line appena implementato che consente l'accesso a persone fragili con criteri tutt'altro che stringenti. Chi vigilerà?
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I ritardi accumulati nell'attuazione del piano vaccinale sono ormai palpabili. E non lo si evince solo dalla classifica nazionale che tiene conto delle percentuali di somministrazioni, in cui la Calabria resta inesorabilmente inchiodata agli ultimi posti. Cartina da tornasole di una pianificazione sconnessa e frammentaria è il gap esistente tra programmazione e attuazione. In sintesi, tutti quegli obiettivi pur previsti in un primo tempo nel piano vaccinale e nel successivo aggiornamento rimasti inattuati o superati da circolari interne e accordi che si sono sovrapposti, confliggendo tra di loro e accrescendo l’entropia in un sistema già di per sé caotico.
Over 80
Ad esempio, nell’aggiornamento al piano vaccinale varato dal commissario ad acta, Guido Longo, il 19 febbraio scorso la categoria degli ultraottantenni veniva affidata ai medici di medicina generale con avvio delle somministrazioni il 22 febbraio e una stima di tre settimane per vaccinare il 50% dei soggetti classificati over 80: in 75mila avrebbero già dovuto ricevere la prima dose. Trascorso un mese sono ancora migliaia gli ultraottantenni che si stanno prenotando in questi giorni sulla piattaforma telematica attivata – con estremo ritardo dalla Regione – il 17 marzo scorso e che, quindi, non hanno ancora ricevuto la prima dose.
Falsa partenza
Ed è probabilmente la ritardata attivazione della piattaforma telematica di prenotazione online che contribuisce ad alimentare il caos provocando un disallineamento tra le categorie “in teoria” autorizzate alla vaccinazione e quelle che effettivamente sono abilitate ad accedere alla prenotazione online. Sempre nell’aggiornamento al piano vaccinale si prevede l’avvio delle somministrazioni per i lavoratori dei servizi essenziali a far data dal 25 febbraio.
Quali priorità?
Nella categoria rientrano genericamente le forze dell’ordine ma con successiva circolare interna del 2 marzo il commissario ad acta ed ex prefetto, Guido Longo, estende l’autorizzazione anche al personale degli uffici giudiziari e delle prefetture. «Tali categorie – annota il commissario nella circolare inoltrata alle aziende sanitarie e ospedaliere – rientrano nel novero di quelle essenziali». Le vaccinazioni per queste fasce di popolazione sono state quasi interamente completate benché non sia mai stata attivata la prenotazione online. Ugualmente è avvenuto per il personale scolastico.
Prenotazioni a rilento
L’avvio delle vaccinazioni per questi ultimi sarebbe dovuta avvenire a partire dal 10 marzo «previa prenotazione sulla piattaforma fornita da Poste Italiane». Ebbene, ad oltre dieci giorni di distanza da quella data non esiste ancora un sistema di prenotazione per il personale scolastico calabrese che viene vaccinato dalle aziende sulla base degli elenchi trasmessi dal Miur. Le uniche due categorie per ora abilitate a prenotarsi online sono gli over 80 – attivata il 17 marzo - e i soggetti fragili – attivata oggi.
Raccomandazioni
L’8 febbraio scorso il ministero della Salute ha diramato raccomandazioni riguardanti i gruppi target. Lo spirito del documento è individuare «l’ordine di priorità delle categorie di cittadini da vaccinare dopo quelle della fase 1: operatori sanitari e sociosanitari, personale ed ospiti dei presidi residenziali per anziani, anziani over 80». Per il ministero della Salute prioritaria è la categoria delle «persone estremamente vulnerabili». In quel documento non si fa cenno a forze dell’ordine, a personale degli uffici giudiziari o delle prefetture ma si legge chiaramente che la gerarchia di priorità è assegnata a persone «affette da condizioni che per danno d’organo pre-esistente, o che in ragione di una compromissione della risposta immunitaria a Sars-CoV-2 hanno un rischio particolarmente elevato di sviluppare forme gravi o letali di Covid-19».
Chi sono i fragili?
Solo oggi la vaccinazione delle categorie fragili, già partita in embrione ma solo a beneficio di quei pazienti che effettuano terapie periodiche all’interno degli ospedali, è stata nei fatti autorizzata e benedetta attraverso l’attivazione del sistema di prenotazione telematica. Dubbi, tuttavia, residuano sulla platea di persone effettivamente autorizzate ad accedere alle somministrazioni. Sempre il documento di raccomandazioni divulgato dal ministero della Salute l’8 febbraio scorso fissa criteri abbastanza rigidi per individuare, all’interno di macro-aree di patologie, una sottocategoria definita di «persone estremamente vulnerabili».
Codici esenzioni
Tuttavia, il sistema di prenotazione online implementato questa mattina per le persone fragili consente l’accesso genericamente ai codici di esenzione per patologia, tutt’altro che stringenti. A titolo d’esempio, il ministero dispone che nella macro-area di patologie cardiocircolatorie sono autorizzati alla vaccinazione solo coloro i quali siano stati colpiti da scompenso cardiaco in classe avanzata o pazienti con post shock cardiogeno. Ancora, nella macro-area di malattie cerebrovascolari è accordata priorità solo a chi è stato colpito da «un evento ischemico-emorragico cerebrale che abbia compromesso l’autonomia neurologica e cognitiva del paziente affetto. Persone che hanno subito uno "stroke" nel 2020 e per gli anni precedenti con ranking maggiore o uguale a 3». E così via.
Chi controlla?
L’implementazione generica dei codici esenzione per patologia non solo rischia di ampliare a dismisura la platea della persone potenzialmente autorizzate alla vaccinazione includendo soggetti che non rispondono ai rigidi criteri stabiliti dal ministero della Salute ma anche di sottostimare il dato perché vi sono casi di persone che pur soddisfacendo quei requisiti non possiedono alcun codice di esenzione per patologia e che, pertanto, allo stato non risultano abilitate alla prenotazione.