Secondo una recente statistica della fondazione Openpolis, la Calabria è la regione più colpita da casi di infiltrazioni mafiose nelle istituzioni locali: 117 commissariamenti nell’intero periodo 1991-2019 (9 dei quali annullati dai giudici amministrativi), mentre in 51 casi la procedura di accesso si è conclusa con un’archiviazione. Le province più colpite sono quelle di Reggio Calabria (67 commissariamenti), Vibo Valentia (23) e Catanzaro (14). Nell’ultimo decennio il numero dei commissariamenti è cresciuto in modo significativo: 69 i decreti di commissariamento (di cui solo 2 annullati).

 

Al 31 dicembre 2017 erano invece 154 i comuni italiani con a capo un commissario straordinario. Un aumento del 23,2% rispetto ai dati del 2015 a causa dell'incremento del numero di municipi sottoposti a procedura straordinaria nel Mezzogiorno. La Calabria, con 27 commissariamenti, pari al 17,5% dei provvedimenti registrati in totale, è la regione più colpita. A seguire la Campania con 25 (16,2% del totale), la Sicilia con 18 (11,7%) e la Puglia con 16 (10,4% del totale). È quanto emerge da un rapporto Istat del Censimento permanente delle Istituzioni pubbliche.

 

Se nel 2015 l'incidenza dei comuni del Sud e delle Isole era rispettivamente del 46,4% e del 13,6%, nel 2017 è salita al 53,2% e al 16,9%. Di conseguenza, si è ridotta l'incidenza dei comuni commissariati nel Nord (dal 25,6% del 2015 al 18,2% del 2017) e nel Centro (dal 14,4% all'11,7%) da ricondursi, in quest'ultimo caso, alla riduzione dei provvedimenti di commissariamento avvenuti nella regione Lazio.