L'imbarcazione della Guardia costiera avrebbe dovuto raggiungere Lampedusa con lo scopo di alleggerire l'hotspot, ma è stata impiegata per prestare aiuto ai profughi in navigazione
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A bordo della nave Diciotti della Guardia costiera, arriveranno nella mattinata di domani al porto di Reggio Calabria 472 migranti. Sono stati soccorsi in mare. Dunque al porto di Reggio Calabria sono in preparazione le consuete attività di accoglienza, somministrazione tampone e visite mediche, con la sola presenza di qualche tenda del ministero dell’Interno. I migranti dovranno essere anche identificati dalla questura.
Seguiranno dettagli sui trasferimenti e sulla permanenza a Reggio, che sarà sempre precaria e avrà luogo presso la palestra della scuola Boccioni di Gallico, dismessa da tempo. Qui oggi la protezione civile e le guardie faunistiche ambientali sistemeranno quasi duecento brandine. Fuori dalla palestra sono già predisposti anche sei moduli abitativi (ai quali prossimamente ne verranno aggiunti altri sei) per eventuali quarantene o situazioni particolari.
In un primo momento la nave Diciotti avrebbe dovuto raggiungere Lampedusa e, dopo avere alleggerito l’hotspot, con a bordo 600 migranti dirigersi verso i porti di Reggio Calabria e Messina. Qui lo sbarco sarebbe stato funzionale, come gli ultimi due a Reggio, ai trasferimenti in altre regioni disposti dal Viminale. La situazione in mare e la presenza di numerose imbarcazioni con migranti a bordo e da soccorrere, invece, hanno determinato una modifica dell’intervento della Guardia Costiera.
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Da alleggerimento hotspot di Lampedusa a soccorso in mare. Un cambio repentino che indica la misura dell’attuale e consistente presenza di imbarcazioni che attraversano il Mediterraneo. A bordo persone che lasciano il paese di origine per un futuro di vita e libertà in Europa. Un futuro che, se sopravvivono al mare, passa per l’approdo in Sicilia e Calabria.