Ecco le intercettazioni che inchiodano Franco Pontieri, agente della Guardia di finanza in servizio ad Amantea, residente a Nocera Terinese e in passato amministratore comunale del centro tirrenico. L’esponente delle forze dell’ordine passava informazioni nel tentativo di accaparrarsi 3 o 4 ettari di terra a Falerna
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
L’operazione di polizia giudiziaria sotto il coordinamento della Procura antimafia guidata da Nicola Gratteri e denominata “Imponimento”, operazione condotta dal Comando della Guarda di Finanza e dello SCICO di Roma, ancora una volta svela il ruolo di appartenenti delle forze dell’ordine infedeli, i quali si attivano e vengono meno ai propri doveri e si preoccupano, invece, di collaborare o supportare le consorterie mafiose e ndranghetistiche della nostra Regione.
Emblematica la vicenda che ha coinvolto un agente della GdF in servizio presso il distaccamento di Amantea, Franco Pontieri, residente a Nocera Terinese, il quale secondo l’accusa, “in concorso con altro ignoto Pubblico Ufficiale detentore del segreto – ed in particolare quale soggetto determinatore ed istigatore della condotta di questi – anche violando i doveri inerenti alle sue funzioni e comunque abusando della sua qualità di Pubblico Ufficiale, quale Appuntato Scelto della Guardia di Finanza (all’epoca in servizio presso la Tenenza della Guardia di Finanza di Amantea), acquisiva notizie d’ufficio che dovevano rimanere segrete, le rivelava e ne agevolava la conoscenza. In particolare, il Pontorieri forniva informazione a Monteleone Nicola Antonio, che sempre secondo gli inquirenti, era un esponente del sodalizio criminale con alla testa Anello Rocco, considerato il capo cosca indiscusso della consorteria di Filadelfia. Il finanziere infedele, dunque rendeva le informazioni al Monteleone, il quale, subito rendeva edotto il capo cosca Anello Rocco (cl. 61) informazioni circa l’imminente esecuzione di una operazione di polizia nel catanzarese, nei confronti di oltre 20 soggetti, notizia corrispondente al vero (in relazione agli arresti effettuati in data 21.02.2017 dai Carabinieri del Comando Provinciale di Catanzaro nei confronti di 20 soggetti di etnia rom, ritenuti organici ad associazione dedita a furti nei territori di Sellia Marina, Catanzaro Lido, Gasperina, Davoli, Borgia) e divulgata in considerazione delle ripercussioni che potevano derivarne, a discapito del sodalizio ‘ndranghetistico denominato cosca Anello - Fruci di Filadelfia. Al Pontieri dunque, la Procura contesta anche “l’aggravante di aver commesso il fatto per agevolare l’associazione per delinquere di stampo ndranghetistico denominata Anello - Fruci di Filadelfia”.
Il quadro che emerge a carico dell’agente della Guardia di finanza Pontieri è desolante, gli atti sembrano lasciare pochi dubbi. Franco Pontieri originario di Nocera Terinese ha anche alle spalle una lunga carriera di amministratore locale del centro tirrenico, ricoprendo in passato diversi ruoli, tra i quali anche quello di Presidente del consiglio comunale durante l’amministrazione guidata dal sindaco Luigi Ferlaino e di consigliere di maggioranza durante l’amministrazione guidata dall’avvocato Fernanda Gigliotti.
I fatti contestati al finanziere
“In data 18.02.2017, alle ore 18.46, Monteleone Nicola Antonio confidava ad Anello Rocco cl. ’61 la notizia appresa da un “finanziere” riguardo ad un’imminente operazione di polizia che avrebbe interessato il quartiere di Santa Maria di Catanzaro. Monteleone risultava puntualmente informato sia sul numero di persone che sarebbero state interessate dall’operazione che sulla data della stessa, invitando Anello Rocco a leggere i giornali del martedì successivo per avere riscontro di quanto gli stava anticipando “ventiii…o ventidue o ventotto, ha detto. <> ha detto”. In effetti, la notte del 21 febbraio (martedì) 2017 i Carabinieri del Comando Provinciale di Catanzaro davano esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa nell’ambito dell’operazione denominata “Safety Car”, nei confronti di 20 soggetti di etnia rom, ritenuti organici ad un’associazione dedita ai furti d’auto nei territori compresi tra Sellia Marina e Catanzaro Lido, nonché da Gasperina a Davoli, ed a Borgia.”
Il dialogo tra Anello e Monteleone
Anello Rocco domandava se “di loro” si sapesse qualcosa e Monteleone rispondeva negativamente, asserendo di aver chiesto in merito al suo confidente finanziere; Anello
Tonino Monteleone: martedì…
Rocco Anello: …inc.le… il discorso che potrebbe interessare a lui (probabilmente si riferisce all’argomento trattato con le persone incontrate poco prima, ndr)
Tonino Monteleone: martedì, fanno un’operazione a Catanzaro!
Rocco Anello: Me l’ha detto pure, cosu… Nazzareno (fonetico)
Tonino Monteleone: chi?
Rocco Anello: …appresso a lui vai
Tonino Monteleone: …inc.le…
Rocco Anello: Catanzaro-Lamezia
Tonino Monteleone: Catanzaro-Santa Maria
Rocco Anello: Catanzaro-Lamezia…45 persone!
Tonino Monteleone: NOOO, ventiii…o ventidue o ventotto, ha detto. <> ha detto <>
Rocco Anello:Catanzaro! Ma di noi … sanno qualcosa?
Tonino Monteleone: no, gli ho chiesto
Rocco Anello:finanziere è lui?
Tonino Monteleone: uh
Rocco Anello:e la Finanza a noi… ci sta…
Tonino Monteleone: però lui è Nocera… non è più a Vibo!...capito?... E’ a cosa… a Cosenza…non è più a Vibo!
Rocco Anello:e non ha sempre qualche collega? A Catanzaro questo…
Tonino Monteleone: << uhm… mah… questo, Tonino mio, nei carabinieri, gli posso>> …inc.le…(probabilmente dice un nome)… non è un collega …sicuro, << …gli posso… Si inguaia di più!>>
Il finanziere chiedeva l'intervento della cosca per entrare in possesso di 3 o 4 ettari di terra a Falerna
Il livello delle responsabilità del finanziere attualmente di stanza ad Amantea ma precedentemente aveva prestato servizio anche a Vibo, emerge ancora più chiaramente secondo gli atti depositati dagli inquirenti.
“La mattina del 20.02.2017, a bordo dell’autovettura monitorata Porsche Macan, veniva intercettata una conversazione tra lo stesso Monteleone e Rocco Anello cl ’61 nel corso della quale il primo raccontava alcune vicissitudini (tra cui la richiesta di una parte di terreno da parte di un pecoraio) cui era andato incontro un altro imprenditore anch’egli operante nel settore boschivo, “Peppe Carnovale”, in occasione dell’esecuzione di un lavoro nella zona di Falerna; in particolare l’imprenditore in parola si sarebbe scontrato con il Comune di Nocera Terinese. Monteleone raccontava a Rocco che il “finanziere” aveva avanzato, tramite lui, la “pretesa” nei confronti di Carnovale Peppe di acquistare alcuni ettari di terreno di proprietà proprio del Carnovale: “”vedi che tre, quattro ettari me li deve dare a me””; tutto il narrare di Monteleone permetteva di reperire due informazioni riguardanti il finanziere: il suo nome era Franco e ricopriva la carica di assessore nel Comune di Nocera Terinese”.
Come si è arrivati all’individuazione del finanziere?
Scrivono gli inquirenti: «La lettura incrociata di tali dati collima con il profilo di Pontorieri Franco che, come detto, presta servizio presso la Tenenza G. di F. di Amantea, che ha ricoperto la carica (dal 06.06.2016) di consigliere comunale di Nocera Terinese, e che, soprattutto, risulta avere contatti telefonici con Tonino Monteleone, come risulta dal brogliaccio di seguito riportato ricavato dall’utenza in uso a quest’ultimo. In particolare dalla disamina del citato brogliaccio si può notare come il Pontorieri, con l’utenza di servizio intestata a Reparto Tecnico Logistico Amministrativo della Guardia di Finanza Calabria, con insistenza abbia cercato di incontrare direttamente Tonino Monteleone pochi giorni prima dei dialoghi sopra riportati e intercorsi tra quest’ultimo e Rocco Anello.”
LEGGI ANCHE:
Traffico di droga, maxi operazione della Guardia di finanza tra Lamezia e Vibo: 75 arresti
Operazione Imponimento, arrestato anche l’ex consigliere regionale Stillitani: tutti i nomi
Imponimento, l’appoggio elettorale in odore di ’ndrangheta per il senatore Mangialavori
Imponimento, Gratteri: «Sono stati commessi tutti i reati previsti dal codice penale»