È accusato di peculato dalla Procura di Potenza per aver utilizzato test Covid in maniera arbitraria durante la prima ondata della pandemia. «Ho sempre agito con senso di responsabilità in un periodo estremamente complesso» (ASCOLTA L'AUDIO)
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Non si è fatto attendere il commento di Ernesto Esposito, sub-commissario del governo per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi del Servizio sanitario della Regione Calabria, coinvolto in una inchiesta che ha travolto la sanità lucana. Nelle vesti di ex direttore generale del dipartimento Salute e Politiche della persona della Regione Basilicata (ruolo che ha ricoperto dal 2019 al 2021) dovrà rispondere di peculato. Avrebbe infatti utilizzato alcuni kit del sistema sanitario pubblico per effettuare i test Covid agli assessori, al governatore Bardi e al suo autista, tutti asintomatici.
«Ho fiducia nella magistratura e sono certo che i fatti che mi vengono contestati - che riguardano i mesi tra marzo e aprile del 2020, periodo nel quale ricoprivo il ruolo di dirigente generale del Dipartimento Politiche della persona della Regione Basilicata - verranno analizzati con precisione e senza alcun preconcetto.
Ho sempre agito – aggiunge - con senso di responsabilità, seguendo le regole e rispettando le norme e i principi di legittimità, anche in un periodo estremamente complesso come quello della prima ondata della pandemia da Covid-19». Infine, Esposito precisa: «Continuerò a lavorare con determinazione come sub-commissario del governo per la sanità nella Regione Calabria».