VIDEO | Il parroco di Sant'Eufemia d'Aspromonte, Marco Larosa, spiega al Fatto Quotidiano che il nostro network avrebbe manipolato l'intervista nella quale dichiarava di non voler prendere posizione sulla recente operazione anti 'ndrangheta. Ecco le riprese integrali dell'incontro
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Due preti, un’unica diocesi calabrese, che per motivi diversi fanno notizia tanto che il Fatto Quotidiano gli dedica una pagina. Uno è don Marco Larosa, il pastore di Sant’Eufemia d’Aspromonte che avevamo intervistato all’indomani dell’operazione della Dda di Reggio Calabria; l’altro è don Benedetto Rustico – il sacerdote intemperante coprotagonista nel 2014 del famigerato inchino di Oppido Mamertina.
L’inviato del giornale di Marco travaglio, Lucio Musolino, è tornato nel paese del parroco che ai microfoni del nostro network si era definito super partes.
Gli ha fatto domande su quelle che anche il procuratore Giovanni Bombardieri – nell’articolo del quotidiano - ha bollato come «sconcertanti prove di una intollerabile equidistanza rispetto alla ndrangheta», ma don Larosa ha nuovamente scelto la via dell’ambiguità, affermando falsamente che noi abbiamo «manipolato il video».
Nessuna manipolazione abbiamo operato, anzi abbiamo soltanto rispedito al mittente un invito a censurarci che non potevamo accogliere perché ognuno ha il diritto di farsi un’opinione.
Un diritto di cronaca che l’altro prete del giorno, don Rustico, nel 2014 voleva negare allo stesso inviato del Fatto. Per lui la Procura di Palmi in questi giorni ha deciso la citazione in giudizio con l’accusa di violenza privata, per aver invitato i fedeli – mentre era in chiesa – letteralmente a prendere a schiaffi Musolino che quella volta si stava interessando dell’esito di una processione – quella della statua della madonna di Tresilico – che era servita anche per omaggiare il boss mazzagatti.
Sempre Aspromonte, la stessa diocesi – oggi come ieri guidata da Francesco Milito – che a questo punto dovrà spiegare meglio che direzione deve prendere la vocazione sacerdotale.