A parlare degli incontri tra i membri del gruppo Mazzaferro di Gioia Tauro e il figlio del mammasantissima della cosca Crea di Rizziconi è il neo collaboratore di giustizia Francesco Trunfio
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Alla “mangiata” c’era un ospite d’onore, il boss latitante Giuseppe Crea, all’epoca inserito tra quelli più pericolosi nella lista del ministero dell’Interno. A parlare di quell’incontro tra i membri del gruppo Mazzaferro di Gioia Tauro e il figlio del mammasantissima della cosca Crea di Rizziconi Teodoro Crea è stato Francesco Trunfio. Il collaboratore di giustizia di Gioia Tauro è stato chiamato dalla Procura antimafia a testimoniare nel processo che si sta celebrando a Palmi, “Spazio di libertà”, procedimento sui presunti fiancheggiatori della latitanza di Crea e del boss ergastolano di Oppido Mamertina Giuseppe Ferraro.
La “mangiata”, secondo Trunfio, si sarebbe tenuta nella masseria di Girolamo Mazzaferro, base logistica della famiglia da sempre legata al doppio filo con potente clan Piromalli. Il giovane collaboratore ha spiegato che l’incontro alla masseria era il secondo con avuto con Crea.
«Quella mattina – ha raccontato Trunfio – mio cugino Teodoro Mazzaferro mi ha invitato a pranzo alla masseria. Appena arrivato ho incontrato Girolamo Mazzaferro, mio zio Girolamo Trunfio e Giuseppe Trimboli (imputato in “Spazio di libertà”). Con Tedoro siamo andati a prendere da mangiare in un ristorante lì vicino e quando siamo ritornati alla masseria dalla boscaglia è spuntato Giuseppe Crea insieme a suo nipote Arcangelo Morfea. Era in mimetica militare e aveva la barba lunga». Gli abbracci dei “compari” Mazzaferro e Trimboli avrebbero dato in benvenuto al latitante. «Da come l’hanno salutato – ha detto Trunfio – si notava che non era da molto tempo che non si vedevano».
Il primo incontro con il pericoloso latitante, Trunfio l’aveva avuto alcuni anni prima, quando aveva solo 16 anni. «Mi trovavo nella campagna di famiglia a Gioia Tauro – ha affermato. Me lo presentò mio padre, mi disse il suo nome e che era latitante. Subito dopo ha aggiunto che si sarebbe stato un paio di giorni in campagna da noi. Già all’epoca sapevo che apparteneva a una famiglia che comandava a Rizziconi e che era il figlio di “Toro” Crea». “Compare” Mommo Mazzaferro era grande amico di Teodoro Crea. «Si chiamavano “compare” – ha sottolineato il collaboratore – c’era un legame molto forte tra di loro».