Un presunto malfunzionamento del ventilatore che consente la respirazione del paziente intubata. Sarebbe questa una delle ipotesi al vaglio della Procura di Cassino in merito alla morte della lametina Maria Chiara Mete. A renderlo noto il quotidiano Il Messaggero. La ventunenne andò in cima durante un intervento di rinoplastica in un clinica di Formia spirando pochi giorni dopo nell'ospedale di Latina. Ben 31 gli indagati tra medici ed infermieri mentre si cerca di appurare se la morte della ragazza potesse essere evitata.
I legali della famiglia della ragazza hanno chiesto e ottenuto il sequestro del tubo oro-tracheale utilizzato durante l'operazione in attesa che vengano resi noti i risultati dell'autopsia. Ma, secondo quanto riportato dalla testata nazionale, ci sarebbero anche altre ipotesi al vaglio. Sotto la lente di ingrandimento ci sarebbe un farmaco utilizzato per abbassare la pressione e ridurre il sanguinamento durante l’intervento.

 

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