Il 72enne finito ai domiciliari era considerato «il riferimento operativo di tutte tutte le ramificazioni dello Stato teocratico». Coinvolto anche un ex maresciallo dei carabinieri - TUTTI I NOMI
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Principe, fondatore e capo di Stato, dispensatore (a pagamento) di titoli nobiliari: è lungo l’elenco di accuse che la procura di Catanzaro muove nei confronti di Mario Farnesi, 72enne, ex generale della guardia di finanza in pensione riciclatosi, sostengono i giudici, come «riferimento operativo di tutte le ramificazioni dello Stato teocratico» e artefice «del lodo con cui è stata fittiziamente accreditata l’esistenza ed il riconoscimento dello Stato teocratico».
Sarebbe stato Farnesi, scrive il Gip, ad occuparsi della produzione di documenti falsi validi per l’espatrio che venivano venduti agli aspiranti abitanti polari. E sarebbe stato sempre l’ex generale ad ingegnarsi per trovare nuovi specchietti con cui attirare nuovi “cittadini”, con la fondazione di una fantomatica banca, «dimostrando una particolare capacità a delinquere». Un comportamento «truffaldino», sottolinea il giudice, continuato anche in seguito alla lite con il presunto capo Bonventre e che ha portato l’ex graduato a fondare di sana pianta un nuovo Stato «che ha le stesse sembianze e meccanismi dello Stato di San Giorgio». Un comportamento costato a Farnesi gli arresti domiciliari con il divieto di comunicare con l’esterno, «unica misura in grado di interrompere l’attività criminosa dell’indagato».
I nomi degli arrestati
Oltre a Farnesi è coinvolto nell'operazione L'isola che non c'è che ha svelato la truffa dello Stato Teocratico Antartico di S.Giorgio anche un ex maresciallo dei carabinieri Emanuele Frasca (56). Le altre persone ai domiciliari sono Damiano Bonventre (71); Liliya Koshuba (66); Paola Dalle Luche; Giuliano Sartoron (50); Federico Lombardi (65); Enrico Gambini (56); Lorella Cofone (59); Nicola Pistoia (64); Roberto Santi (69); Fabrizio Barberio (50). Per Carmina Talarico (60) disposto l'obbligo di firma alla polizia giudiziaria. Altre 30 persone risultano indagate senza provvedimento.
Nell'ambito di questa operazione un anno addietro venne arrestato a Teramo, dalla Digos di Catanzaro, un medico no vax, Roberto Petrella, divenuto famoso assieme ad altri suoi colleghi per avere tentato di creare un albo dei medici di Sangiorgio reclutando medici radiati o sospesi dall'albo. Petrella si dichiarava cittadino dello Stato Teocratico Antartico di San Giorgio.