Il contagio da coronavirus non si ferma, sotto la spinta delle varianti del Covid, e le misure restrittive si intensificano su base locale. Dopo una giornata da 20.884 nuovi casi e alla vigilia del monitoraggio settimanale dell’Iss - che porterà all’eventuali novità in zona rossa, arancione e gialla - il quadro dell’epidemia si conferma particolarmente complesso.

Calabria rischia la zona arancione

Tra le regioni che domani rischiano di passare dalla zona gialla alla zona arancione c'è anche la Calabria insieme a Veneto, Lazio e Puglia. Di fatto, in due terzi dell'Italia saranno in vigore le restrizioni più dure. Senza contare che già molti governatori sono intervenuti con proprie ordinanze, dichiarando zone rosse o arancioni locali.

Proprio la Calabria la scorsa settimana ha registrato un incremento dell'indice di trasmissibilità che dopo tre settimane a rischio basso, è passata a quello moderato con Rt 1.01. Due giorni fa nel Vibonese è stata istituita anche la zona rossa in quattro comuni con un provvedimento firmato dal presidente ff Spirlì per contenere il contagio.

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Emilia-Romagna verso la zona rossa

A vedere il rosso insieme a Campania e Abruzzo anche l'Emilia Romagna. Qui, governatore Stefano Bonaccini si prepara ad una stretta. «Dobbiamo contrastare e circoscrivere il contagio con misure più restrittive, in base alle indicazioni della nostra sanità, altrimenti la curva epidemica continua a crescere. Le limitazioni della zona arancione classica non bastano più. Ci sarà l'analisi della cabina di regia nazionale che potrebbe portare tutta l'Emilia-Romagna in zona rossa dal lunedì successivo», dice. «Noi non possiamo aspettare, dobbiamo farlo subito anche perché il ministero registra dati già vecchi e la realtà è già peggiore di quei dati. Dobbiamo prendere decisioni difficili e sofferte, le istituzioni hanno il compito di dire la verità e decidere per evitare guai peggiori, me ne prendo responsabilità: dobbiamo agire ora contro il pericolo del che ha rialzato la testa».

Scuola osservata speciale

L’attenzione è anche sulla scuola, osservata speciale per la facilità con cui la variante inglese covid sembra diffondersi tra i giovani e i giovanissimi. Il nuovo Dpcm prevede la chiusura delle scuole in zona rossa e nelle aree in cui l’incidenza sia uguale o superiore a 250 casi ogni 100mila abitanti.