VIDEO | L'anniversario celebrato con un dibattito sull'informazione alla presenza anche di Carlo Bartoli: «No alla riforma del reato di diffamazione a mezzo stampa, potrebbe essere colpo mortale per il pluralismo»
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Anche il presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti Carlo Bartoli è intervenuto alla celebrazione del ventennale del Circolo della Stampa di Cosenza Maria Rosaria Sessa, intitolato alla giovane e indimenticata cronista rossanese uccisa dall’ex fidanzato nel dicembre del 2022. In sala era presente il fratello Nazzareno e nel ricordo della giovane è stato osservato un minuto di raccoglimento.
Baluardo dell'informazione libera
Venti anni di attività sociali e culturali quelli del circolo, con la missione di garantire sul territorio una informazione puntuale, libera, scandita dalla verità dei fatti e dall’onestà intellettuale. «Una esperienza non facile da ritrovare in Italia – ha affermato Bartoli – Qui si respira un senso di comunità forte, cementato intorno ai valori fondamentali della professionalità, della verità, della giustizia. Ma anche a quelli legati alla figura di Maria Rosaria Sessa e quindi il ripudio di ogni forma di violenza e sopraffazione». 120 gli iscritti, con numeri in crescita di anno in anno. Ai fondatori si sono, infatti, aggiunti molti giovani giornalisti che provengono anche dalla provincia. Oltre a tenere acceso il ricordo della collega scomparsa, che si è voluto cristallizzare, sette anni fa, con una panchina rossa collocata in corso Mazzini a Cosenza, in memoria anche di tutte le vittime di femminicidio, tra le finalità del circolo vi è lo stimolo di proficue e costruttive riflessioni sul futuro della professione, così come richiesto dalle nuove sfide imposte dal progressivo affermarsi della tecnologia e dei social media. Obiettivi che il sodalizio ha ben tenuto presenti, contemperandoli con la necessità di riaffermare, oggi più che mai, i principi basilari e fondamentali della professione che risiedono principalmente nella tutela della libertà di stampa e nel saper respingere ogni intrusione da parte del fenomeno, sempre più invasivo, delle fake news.
Traguardo non scontato
«Abbiamo tagliato un traguardo non scontato - ha detto il presidente del circolo Franco Rosito – In Calabria purtroppo fare il giornalista è più difficile che in altre realtà per la mancanza di società editoriali in grado di garantire una retribuzione adeguata e puntuale. Ma è in tutto il paese che assistiamo al fenomeno del giornalismo sfruttato». Coordinato da Franca Ferrami, con l’intervento del presidente dell’Ordine regionale della Calabria Giuseppe Soluri, il dibattito ha offerto l’opportunità di accendere un faro sui recenti tentativi di restrizione al diritto di cronaca sponsorizzati dalla politica: «Siamo critici sulla riforma del reato della diffamazione a mezzo stampa. Potrebbe rappresentare un colpo mortale per l’editoria e per il pluralismo dell’informazione – ha dichiarato Bartoli al nostro network - L’intelligenza artificiale? Se sarà usata solo per fare profitto, ridurre gli organici, tagliare le postazioni dei giornalisti sarà un disastro».