Il crescente senso di insicurezza percepito a Paola nelle zone del centro urbano, che alle spalle delle due piazze principali si estende per una fascia che giunge fino al palazzo di Città, sta condizionando tanto i residenti quanto gli amministratori del comune tirrenico, recentemente messi in allarme dall’atto di vandalismo perpetrato ai danni del teatro “Mauro Ganeri”, eretto pochi anni fa - insieme al centro laboratoriale “Antonio Eboli” - nell’area spianata sulla fontana di sette canali. Incastonato laddove un tempo ogni spazio era occupato da case e attività, il teatro all’aperto è stato oggetto di un raid teppistico, un’azione criminosa che ha danneggiato le finestre del vano che, alle spalle del palco, ospita i camerini.

Di moderna realizzazione, la struttura - insieme all’edificio che ospita i laboratori dedicati all’indimenticato sindaco socialista Eboli - ha rappresentato il tentativo di valorizzare un’area rimasta cristallizzata al tempo in cui la città del Santo fu bersaglio dei bombardamenti alleati, che durante la seconda guerra mondiale rasero al suolo un intero nucleo di case tra quelle che, alle spalle delle due piazze principali, costituiscono la base del borgo più antico. Un’intera cintura di vecchi edifici, attraversata da un dedalo di vicoli e viuzze, oggigiorno divenute paraventi dell’inquietudine giovanile, che sta manifestandosi, con sempre maggiore frequenza e intensità, in comportamenti deviati che, oltre a diffondere un generalizzato senso di insicurezza nei residenti, hanno soventemente lo scopo di deturpare beni comuni e spazi collettivi.

Dinnanzi al crescente senso di sconforto vissuto dai residenti, che convivono costantemente con scene di degrado, risse e schiamazzi, le istituzioni stanno provando a correre ai ripari, anche se la strategia adottata pare più rivolta alla deterrenza che all’intervento diretto. «Un primo passo è stato già compiuto con l’installazione di un sistema di videosorveglianza - ha detto in proposito il sindaco Giovanni Politano - con cui contiamo di riprendere il controllo della zona, troppo spesso teatro di comportamenti che, travalicando i limiti della legalità, stanno condizionando negativamente la vita di tanti nostri concittadini e l’immagine stessa di Paola». Di problema profondo parla anche l’ex senatrice Antonella Bruno Ganeri, già prima cittadina del comune affacciato sul tirreno cosentino, che partendo dai danneggiamenti subiti dal teatro, ha fornito un’analisi impietosa dell’attualità vissuta sull’intero litorale.

«Purtroppo ci troviamo a vivere un periodo in cui la recrudescenza di atteggiamenti criminosi va di pari passo ad una sorta di rassegnazione collettiva - ha detto da ex sindaco - Quanto accaduto al teatro, è solo l’ultimo e più grave atto compiuto ai danni della collettività da giovani che mi stanno deludendo profondamente. Attaccare un presidio che rappresenta di per sé l’arte, la bellezza e la cultura - ha proseguito la Ganeri - è indice di una devianza crescente nelle nuove generazioni, che hanno perso probabilmente i riferimenti per vivere civilmente. A loro, che trascorrono il tempo con svaghi effimeri e pericolosi, chiedo un ravvedimento, un’azione volta a cancellare gli obbrobri sinora perpetrati. Chiedano scusa, paghino i danni, e si assumano la responsabilità di rappresentare il nostro futuro, perché quello che sta accadendo oggigiorno rischia di condizionare pesantemente le prospettive dell’intera comunità. Se perdiamo la speranza nei giovani, se ai nostri occhi diventano nemici perché si comportano da tali, è perduta ogni speranza, e in un mondo già tanto condizionato dalla violenza e dall’incertezza, non poter più confidare in coloro che dovrebbero costituire l’umanità di domani, è un colpo dal quale sarà impossibile riprendersi».