Il sostituto procuratore della Dda di Catanzaro, Domenico Guarascio, ha invocato otto richieste di condanna nei confronti degli imputati che hanno scelto il rito abbreviato nell’ambito dell’inchiesta Ultimo Atto contro le cosche cirotane.
Dopo l’inchiesta “Stige”, imbastita dalla Dda di Catanzaro contro la cosca Farao-Marincola, è scattato l’Ultimo Atto contro le nuove leve e vecchi vertici della consorteria che erano rimasti a vessare il territorio, in particolare con il controllo esercitato sui porti di Cirò Marina e di Cariati. Un controllo talmente capillare da spingere la popolazione a «rivolgersi alla consorteria criminale per risolvere le questioni più varie».

Non solo. Secondo l'accusa, la cosca aveva allungato i propri tentacoli anche in altri comuni della fascia jonica a cavallo tra le province di Crotone e di Cosenza e pretendeva di controllare anche i villaggi turistici attraverso l’imposizione di manodopera e la pretesa di denaro per garantire protezione e tenere le imprese lontane da atti intimidatori.

Leggi anche

Le richieste di condanna

Il magistrato ha chiesto la condanna di Luca Frustillo, per 20 anni di reclusione; Ottavio Marincola, otto anni e sei mesi; Pino Marincola, otto anni e sei mesi; Gianfranco Musacchio, 12 anni e sei mesi; Antonio Rizzo, sei anni e 500 euro di multa; Domenico Rizzo, sei anni e 500 euro di multa; Francesco Rizzo, sei anni e 500 euro di multa; Giuseppe Santoro, otto anni e sei mesi di reclusione.

Gli imputati sono difesi dagli avvocati Sergio Rotundo, Gianni Russano, Francesco Gambardella, Luca Cianferoni, Antonio Galati, Francesco Bastone, Leone Vitaliano.