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"Non abbiamo nulla da perdere, ad alcuni di noi hanno dato pochi mesi di vita. Se il prefetto non verrà qui , se non farà qualcosa per salvare questa struttura ci butteremo dal balcone". Rifiutano di fare la chemio i pazienti del polo oncologico di Fondazione Campanella che stamattina hanno urlato tutta la loro rabbia, il dolore, la disperazione, l'incredulità di fronte alla decisione del prefetto Luisa Latella di decretare la morte di un centro definito di eccellenza per tutto il Sud. Una paziente Vincenza Piromalli il passo di farla finita l'aveva fatto, se non fossero intervenute le Forze dell'Ordine a calmarla, a tranquillizzarla. Pagano per gli errori degli altri, per i conti in rosso che negli anni non sono mai stati sanati. "Non abbiamo la possibilità economica di curarci fuori Regione" e alcuni di loro con un tumore al pancreas hanno dovuto mettere in vendita la loro casa per spostarsi da Rosarno o da Castrovillari e arrivare ogni giorno a Catanzaro per essere curati. "Ci viene preclusa la possibilità di curaci a casa nostra, con medici che nonostante la decisione delle istituzioni di chiudere i battenti, senza percepire un centesimo, continuano a garantirci assistenza. Gridano il nome di Luisa Latella contro una decisone inaccettabile che non tiene conto del bene primario : il diritto alla salute. "Il prefetto non può decidere per la nostra vita. Che non ci vengano a dire che ci smisteranno in altri centri ospedalieri, non ci crediamo, i posti non ci sono, che cosa dobbiamo aspettare che vengano create altre aree? Non abbiamo tempo, non possiamo permettercelo".
Gabriella Passariello