VIDEO | Mattinata dal clima infuocato e agenti in tenuta antisommossa ma l'abbattimento concordato non va in porto. Prefettura e Comune rimandano l'esecuzione del Piano di chiusura graduale
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Mattinata di tensione alla tendopoli dei migranti di San Ferdinando, con il tentativo – fallito - di ridimensionare la struttura con il consenso degli ospiti. Forze dell’ordine pronte all’assetto antisommossa, per consentire la rimozione di 20 tende, e operazione che poi non è andata in porto per via della reazione di un gruppo di africani. È nato un blocco spontaneo, e il dialogo che ne è seguito ha visto confermata l’indicazione della prefettura di Reggio Calabria e del Comune di San Ferdinando, contrari a qualsiasi azione di forza.
I migranti contrari al taglio di altre 20 tende
Tanto più che nei giorni scorsi il numero delle tende era sceso da 84 a 62, e lo sfoltimento – favorito dal fatto che in questo periodo gli occupanti sono di meno rispetto ai mesi invernali – era andato avanti senza problemi. «Sono contrari al taglio di altre 20 tende», spiega uno degli operatori che ha partecipato alla mediazione durata tutta la mattinata.
I migranti erano stati avvisati sin dall’inizio di agosto della volontà di arrivare alla chiusura graduale della struttura, ma ugualmente hanno resistito accettando la mediazione - improntata alla persuasione non violenta - condotta dal primo dirigente del commissariato di Gioia Tauro, Diego Trotta, i cui uomini da anni conoscono la realtà esplosiva della tendopoli, riuscendo a raffreddare il clima surriscaldato.
Nessuna rimozione concordata
Qualche migrante ha inveito contro i giornalisti, ma la situazione non è mai sfuggita di mano. Il sindaco Andrea Tripodi, dopo un sopralluogo a inizio mattinata, ha seguito le operazioni dal Municipio, in contatto con la prefettura che alla fine si è determinata a rimandare la cura dimagrante della struttura - che per il momento ospita circa 200 africani – proseguendo quella ricerca di risposte abitative alternative, così come chiedono i braccianti.
La polizia ha fornito mascherine ai migranti sprovvisti per proseguire un dialogo che ha avuto anche toni accesi e che ha lasciato le parti sulle posizioni di partenza: per oggi nessuno sgombero, nessuna rimozione concordata, domani si vedrà.