Nell’aula della Corte d’Assise di Cosenza si è tenuta la commemorazione per i 30 anni della Strage di via d’Amelio, in cui persero la vita il magistrato Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta. La sottosezione dell’Anm di Cosenza, presieduta dal giudice Urania Granata, ha chiamato a raccolta i giudici e i pubblici ministeri del tribunale di Cosenza, nonché i rappresentanti della Camera Penale di Cosenza, per ricordare il sacrificio di Borsellino, ucciso a distanza di circa due mesi fa Giovanni Falcone, due magistrati che hanno combattuto per anni Cosa Nostra. Durante la commemorazione è stato trasmesso anche un audio di Borsellino mentre parlava ai funerali del suo amico Falcone.

 

Il procuratore capo di Cosenza Mario Spagnuolo ha aperto la manifestazione, esprimendo rammarico per una mancata verità storica e giudiziaria su quanto avvenne nel 1992 a Palermo, con la complicità di pezzi deviati dello Stato. Poi è toccato al presidente dell’Anm di Cosenza Urania Granata, che ha manifestato i sentimenti di dolore e sdegno della magistratura cosentina per le stragi mafiose contro i colleghi siciliani, e infine l’appello del presidente della Camera Penale di Cosenza, Pietro Perugini, che ha evidenziato come anche l’avvocatura sia al fianco della magistratura nella lotta alla criminalità organizzata, nella tutela dei diritti dei cittadini e nel rispetto delle istituzioni.

 

Erano presenti anche i giudici Carmen Ciarcia, Claudia Pingitore, Lucia Angela Marletta, Francesca De Vuono, Marco Bilotta, Stefania Antico, Maria Rosaria Savaglio, Francesca Familiari, e i pubblici ministeri Antonio Tridico, Bianca Battini, Margherita Saccà, Mariangela Farro, Domenico Frascino, Donatella Donato, Maria Luigia D’Andrea, Giuseppe Visconti, due Vpo Vittoria Perrone e Anna Laura La Grotteria, e gli avvocati Guido Siciliano e Pietro Sammarco, entrambi del Direttivo della Camera Penale di Cosenza.