Per la Procura di Roma avrebbe goduto di soggiorni allo Shilling e, in cambio, avrebbe cercato di favorire la pratica di risanamento per gli abusi edilizi dello stabilimento. I legali: «Ha sempre pagato, siamo fiduciosi»
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Quella raccontata dalla Procura di Roma è una storia di corruzione nata all’ombra, è il caso di dirlo, degli ombrelloni del lido Shilling di Ostia. I protagonisti principali – scrive il quotidiano Repubblica – sono Marcello Minenna assessore al Bilancio della Regione Calabria e con un lungo curriculum di incarichi e nomine: per un paio di mesi assessore al Bilancio della giunta capitolina guidata da Virginia Raggi, nel 2019 arrivò a sfiorare la nomina a presidente della Consob e poi, in quota 5 Stelle, approdò al vertice dell’Agenzia delle Dogane, poltrona che ha occupato fino al gennaio del 2023. Altro protagonista è Fabio Balini «conosciuto nel litorale con il soprannome di “er Mitico”, campione di windsurf, tra i primi a importare una Corvette dagli Usa, amante della bella vita in generale, avrebbe messo a disposizione sdraio e ombrelloni, sotto il sole dell’estate 2021, a favore di Minenna», scrive Repubblica.
In cambio Minenna avrebbe chiuso un occhio sugli abusi edilizi dello Shilling. In pratica avrebbe omesso di fare esprimere alle Dogane un parere sugli abusi edilizi del lido per favorire il rilascio dell’autorizzazione da parte del Municipio a risanare tali irregolarità. Un comportamento che non avrebbe avuto nessun esito visto che la pratica di risanamento è stata rigettata.
La decisione | L’assessore regionale Minenna rischia il processo per un licenziamento deciso quando guidava l’Agenzia delle Dogane
I legali di Minenna sono fiduciosi e prospettano l’archiviazione dell’inchiesta. Marcello Minenna, spiegano a Repubblica, ha sempre pagato i suoi soggiorno allo stabilimento di Balini e l’ufficio dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli ha sempre agito autonomamente senza interferenze da parte del vertice.
Minenna ha chiesto di essere sentito dalla Procura di Roma.
Nel frattempo un’altra spada di Damocle pende sul capo dell’ex assessore regionale. La Procura di Forlì accusa Minenna di corruzione per un appalto da tre milioni di euro per la fornitura di mascherine all’Asl della Romagna durante la pandemia. Secondo gli inquirenti quelle mascherine non erano dotate della necessaria certificazione e non erano idonee, ma Minenna avrebbe dato il via libera all’importazione per accreditarsi con la Lega, grazie ai buoni uffici di Gianluca Pini, imprenditore ed ex parlamentare del Carroccio, per rimanere alla guida dell’Agenzia delle Dogane. Pini era finito in carcere, Minenna invece ai domiciliari. Quando finì ai domiciliari gli venne ritirata la delega di assessore all’Ambiente. Tornato in libertà è rientrato nella giunta Occhiuto con la delega al Bilancio.