L'ultimo saluto a Nora Mancuso si è svolto alla presenza dei soli familiari e delle forze dell'ordine. Per le vie del paese sono stati affissi due manifesti di cordoglio uno a nome dell’amministrazione comunale, il sindaco ha sottolineato di non averli mai commissionati
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Si sono svolti all’alba di ieri a Limbadi – alla presenza dei soli familiari e delle forze dell’ordine – i funerali di Nora Mancuso, venuta meno improvvisamente all’età di 44 anni. Una non notizia di interesse pubblico se non fosse che la defunta è la figlia del boss della ‘ndrangheta Giuseppe Mancuso, 72 anni (scarcerato a novembre dopo 24 anni di ininterrotta detenzione) e proprio per questo il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica – riunitosi in Prefettura a Vibo – ha inteso vietare i funerali pubblici che dovevano svolgersi venerdì pomeriggio nella chiesa di San Pantaleone.
La vicenda ha avuto poi altra eco mediatica, atteso che – come rivelato per primi dalla nostra testata – per le vie del paese sono stati affissi due manifesti di cordoglio per la scomparsa di Nora Mancuso: uno a nome dell’amministrazione comunale (sindaco, assessori e consiglieri comunali) che si univa al “grande dolore dei familiari” per la scomparsa della donna, l’altro a nome del sodalizio politico “Risorgi Limbadi” – di cui è espressione il sindaco Pantaleone Mercuri – . Primo cittadino che, appresa la notizia, ha inteso sporgere denuncia alla locale Stazione dei carabinieri dichiarandosi estraneo ai due manifesti e sottolineando di non averli mai commissionati.
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