L'ex sottosegretario torna in libertà per le sue condizioni di salute
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Il Tribunale di Reggio Calabria, presieduto dalla dottoressa Silvia Capone, in accoglimento dell’istanza presentata dagli avvocati Giuseppe Nardo e Danilo Sarra, ha revocato la misura degli arresti domiciliari nei confronti di Alberto Sarra, raggiunto da ordinanza di custodia cautelare nell’ambito del procedimento “Gotha”.
Il collegio difensivo ha dimostrato come Sarra non dovesse permanere in stato di detenzione domiciliare, in ragione della gravità delle sue condizioni di salute. Da rimarcare come, di contro, anche il pubblico ministero, alla luce delle risultanze sanitarie, abbia ritenuto necessario un approfondimento medico, da parte di un perito, al fine di stabilire se vi fosse una qualche incidenza sulle esigenze cautelari.
Il Tribunale, alla luce delle condizioni di salute, accogliendo la richieste degli avvocati, ha ritenuto cessate le esigenze cautelari, sia quanto al pericolo di fuga che a quello di inquinamento probatorio, anche in considerazione dell’avanzato stato dell’istruzione dibattimentale. Di conseguenza è stata revocata la misura degli arresti domiciliari.
Alberto Sarra, secondo le accuse mosse dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, farebbe parte della ‘ndrangheta nella sua componente riservata. L’ex sottosegretario alla Regione rappresenterebbe il volto politico della cupola massonico-mafiosa ricostruita dai magistrati ed al cui vertice figurerebbero gli avvocati Paolo Romeo e Giorgio De Stefano. Accuse, ovviamente, tutte da dimostrare nel corso del dibattimento che si sta celebrando davanti al Tribunale di Reggio Calabria.