«Ci penso tutti i giorni. Più che il valore materiale, era l'affetto che provavo per le cose che mi hanno rubato. Mi auguro che li prendano questi mascalzoni perchè non sono umani, è gente senza coscienza e senza valori». È ancora scossa la signora Santina Colacino. Nonostante sia passato poco più di un anno da quando la stessa è stata truffata da ignoti che spacciandosi per gli avvocati del figlio, l'hanno raggiunta dapprima telefonicamente per poi presentarsi nella sua casa di Tiriolo, sottraendole denaro e gioielli che, a detta dei truffatori, sarebbero serviti per aiutare il proprio caro rimasto coinvolto in un incidente. «Dopo la telefonata sono passati appena dieci minuti - racconta l'85enne - e hanno suonato alla porta. Io ho aperto e questo tizio, che si spacciava per il collaboratore dell'avvocato, è salito e gli ho consegnato i risparmi che avevo raccolto in una busta. Ma non essendo riuscita a raggiungere la cifra richiesta, mi è stato chiesto di consegnare anche l'oro. E così ho fatto, sono rimasta anche senza fede, e questo mi rattrista molto. Gli ho consegnato tutti i ricordi di famiglia, i regali di mio marito e altri gioielli».

Anziani fragili e soli

Una storia come tante in cui le vittime sono spesso e volentieri persone fragili. Lo hanno confermato nell'ultima puntata di Dentro la notizia il maggiore Mario Petrosino a capo della compagnia dei Carabinieri di Catanzaro e il maresciallo capo Alberico Iginio, comandante della stazione di Marcellinara. «Un consiglio da dare a tutti, che sembra scontato ma non lo è: cerchiamo di mantenere un rapporto di buon vicinato. Molto spesso i nostri anziani soffrono la solitudine e quindi ci si può appoggiare anche a un vicino di casa che può diventare un membro della propria famiglia. Come Arma dei Carabinieri lavoriamo molto sull'attività preventiva – hanno aggiunto i militari – invitando a diffidare da ogni persona che non si conosce». Va in questa direzione anche l'attività di sensibilizzazione nelle scuole: abbiamo inserito anche questo argomento negli incontri sulla cultura della legalità negli istituti scolastici per coinvolgere i nipoti delle potenziali vittime, a volte usati come pretesto. Ma non solo. Stiamo intervenendo anche nei supermercati e negli uffici postali».

Truffe a clienti delle Poste

E proprio gli uffici postali sono spesso il luogo in cui la prontezza degli sportellisti, formati e aggiornati rispetto al problema, permette di sventare le truffe. Come nel caso di un'anziana donna di Catanzaro che è riuscita ad evitare il peggio grazie all'intuizione di una dipendente di Poste Italiane, oggi in pensione, in servizio presso l'ufficio di Viale dei Normanni: «il fatto risale al mese di dicembre – racconta il direttore Antonio Manzini -, è entrata una signora che è apparsa subito abbastanza turbata. Voleva prelevare una consistente somma di denaro. Quando abbiamo chiesto il motivo, come solitamente avviene, ha spiegato che sarebbero serviti ad un suo nipote fuori sede. Soldi che la donna avrebbe dovuto dare ad una terza persona, a suo dire, un amico fidato, per consegnarli poi al parente. A quel punto ci siamo insospettiti e abbiamo prontamente avvisato le forze dell'ordine». Dunque le raccomandazioni agli utenti: «Non bisogna mai fidarsi di nessuno, bisogna stare attenti e rivolgersi alle forze dell'ordine o a persone di fiducia».