Quando i Labrador e I Terranova stanno in acqua la loro coda particolare funge da timone e le loro zampe palmate esprimono una capacità nel nuoto unica. Sono le razze prescelte dalla Scuola italiana cani di salvataggio, protagonista – unitamente al personale della Capitaneria di Porto di Vibo Marina ed in collaborazione con la Protezione civile regionale, l’Asd centro addestramento cinofilo Aquile di Calabria, la sezione provinciale Csain e l’amministrazione comunale di Vibo Valentia – di una spettacolare esercitazione.

Numerose famiglie ad osservare ed applaudire e alcuni bambini a prestarsi anche come naufraghi in cerca di aiuto. Ed ecco, sirena accesa, la motovedetta della Capitaneria di porto raggiungere chi è in difficoltà: il cane lanciato in acqua ed il suo conduttore in tuffo. La scena si ripete in tre distinte fasi: nella prima c’è da soccorrere un uomo adulto, nella seconda un bambino che sta per annegare conducendo al contempo il natante in avaria verso il mezzo di soccorso della Guardia costiera, nella terza, al largo delle spiagge, l’uomo viene messo in salvo accompagnandolo a riva. Ed è qui, sull’arenile di Vibo Marina, che si radunano stupefatte, centinaia di persone, ad applaudire e a scattare foto.

«Abbiamo visto – spiega il capitano di fregata Agazio Tedesco, comandante in seconda della Capitaneria di porto di Vibo Marina – come la perfetta sinergia tra il mezzo di soccorso, l’uomo ed il cane, possa garantire un intervento rapido, sicuro e, soprattutto, efficace. Questa è una esercitazione, ma nella vita reale, in situazioni analoghe, anche così si interviene».

Gli eroi a quattro zampe vengono addestrati dalla Scuola italiana cani di salvataggio (Sics), della quale Andrea Barone è il coordinatore per la Calabria: «Esercitazioni come queste sono molto importanti perché ci consentono di prepararci, di migliorarci, di essere pronti quando è necessario». È appunto Barone a spiegare come nella Sics entrino solo Labrador e Terranova, razze che nell’acqua hanno il loro elemento. E per diventare «conduttori»? «È al tempo stesso – spiega Barone – la cosa più difficile e quella più facile. Serve un amore straordinario per gli animali, senza il quale questo è un lavoro che non puoi fare. E poi ci vuole tanto spirito di sacrificio, tanto nuoto, tanta piscina, tanto allenamento…».

A seguire l’esercitazione c’è anche Giovanni Depietra, addestratore cinofilo di professione, anima dell’Asd Aquile di Calabria, con sede a Portosalvo, che da tre anni ormai opera con e nella Protezione civile regionale: «Lavoriamo ad un importante progetto per l’addestramento dei cani impegnati nelle ricerche dei dispersi a terra e tra le macerie. Abbiamo peraltro un nostro cane, Hulk, pronto ad intervenire in situazioni di pericolo e necessità come queste. I nostri amici a quattro zampe sono in grado di fare cose davvero straordinarie e quello che avete visto oggi ne è una prova, ma vi assicuro che è la simbiosi con l’uomo ciò che fa la differenza».

Un concetto rimarcato da Francesco Mirenda, presidente dell’ente di promozione sportiva Csain per la provincia di Vibo Valentia: «C’è poco da dire – chiosa Mirenda – credo che le immagini parlino da sé e possano spiegare molto più delle parole a cosa conduce la sinergia tra un cane ben addestrato e il suo conduttore». Entusiasti dell’esperienza vissuta soprattutto i più piccoli, che si sono prestati a simulare una condizione di pericolo. «È stato bellissimo quando il cane si è tuffato per salvare il bambino», dice Kessa. «E poi quando ha soccorso noi…», le fanno eco Angelica e Vanessa. Poi ancora Kessa: «È stato bello, ma è durato troppo poco…». Già, troppo poco, interventi lampo per salvare vite in mare.