Attesa da anni, necessaria e opportuna come non mai, Girifalco attende tra una manciata di mesi l’inaugurazione della sesta Rems italiana.  Nei locali di fronte al vecchio manicomio, ora diventato ospedale monumentale, lì dove un tempo venivano alloggiati i malati considerati meno pericolosi, in due moduli sorgerà la residenza per detenuti con patologie psichiatriche, non in grado di intendere e di volere. Soggetti le cui condizioni non sono compatibili con una detenzione “normale”.

Due i moduli predisposti, per un totale di 40 ospiti, ma le richieste accumulate sono  molte di più. Non solo la Calabria, ma l’Italia tutta è indietro in questa battaglia di civilità rivolta ai detenuti psichiatrici.  In Calabria una residenza analoga si trova a Santa Sofia D’Epiro, nel cosentino, ma con un numero striminzito di posti e lunghe liste d’attesa.

Le tappe della Rems

La Rems di Girifalco nasce progettualmente intorno al 2015, ma diversi sono stati gli intoppo burocratici che ne hanno rallentato il percorso. Non ultimo quel nubifragio che portò una strada a franare rovinosamente, bloccando i lavori. Ora dall’Asp sono state indette praticamente tutte le procedure di gara per i macchinari diagnostici. Un’ala della Rems, ci ricorda il sindaco Pietrantonio Cristofaro, è infatti dedicata alla diagnostica perché il primo obiettivo deve essere la cura e il recupero.

Vanno poi espletati i concorsi per l’assunzione del personale necessario, fatto il  collaudo dei lavori e così via. Senza incappare in imprevisti, la Rems di Girifalco potrebbe essere inaugurata entro l’estate. E questo costituirebbe un collante con il suo passato.  

La storia dell'ex manicomio

Il manicomio di Girifalco ha contraddistinto la storia del paese e della comunità, primo esempio di inclusione dei pazienti, che non era raro vedere passeggiare per le strade della cittadina.

Dopo l’Unità d’Italia, la decisione di creare in Calabria un luogo dedicato agli ammalati psichiatrici visto che il più vicino fino ad allora era stato quello di Aversa. Ad occuparsene fu il prefetto di Catanzaro Colucci che verificò varie strutture ricadenti più o meno nello stesso pugno di territorio, fino a quando nel 1878 la scelta ricadde sul convento dei frati minori riformati di Girifalco.

Fu l’alienista genovese Dario Maragliano ad occuparsi della riconversione in frenocomio, letteralmente asilo per alieneati. Maragliano ne prese anche la direzione, era il 1880 quando nasce sulla carta l'ospedale psichiatrico provinciale di Catanzaro in Girifalco.

Poi la legge Basaglia, la chisura dei manicomio e l’inizio di un nuovo percorso. A Girifalco il 15 magio 1978 si chiudono le porte, fino ad allora erano state registrate 15.794 cartelle cliniche diventate poi importantissimo oggetto di studi e di riflessione.