VIDEO | I genitori chiedono di poter realizzare un progetto di vita per la piccola Maria Pia. Al fianco della famiglia l'associazione Adda: «I fondi ci sono ma non vengono utilizzati»
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«Abbiamo accettato la disabilità con tanto amore per i nostri figli, ma aiutateci e non ci lasciate soli». È il grido di aiuto di Simona Coluccio, la mamma coraggio di Gioiosa Jonica che ormai da anni porta avanti una battaglia a sostegno della figlia Maria Pia, affetta da grave disabilità. Con l’avvento della pandemia tante cose sono cambiate, come la gestione quotidiana della piccola, che è esclusivamente a carico dei familiari.
Quello che chiede è di poter realizzare un progetto di vita per la sua piccola alleviando così la famiglia e garantendo la giusta figura professionale alla bambina. La richiesta, che prevede il coinvolgimento di scuola e Asp, è stata protocollata al Comune guidato dal sindaco Salvatore Fuda. «Le condizioni di mia figlia sono peggiorate – racconta – adesso ha 14 anni e tra alti e bassi fino ad ora siamo riusciti a cavarcela egregiamente con tanto amore e tanta dedizione. Ora non deambula più e la sua gestione è difficile nella quotidianità, ma anche lei ha diritto a vivere una vita dignitosa».
A fianco della battaglia di Simona si è schierata anche l’associazione Adda e il suo presidente Vito Crea, secondo cui i fondi di sostegno per far fronte a situazioni del genere ci sono, ma non vengono utilizzati. «I fondi per la non autosufficienza sono stati ripartiti per il 2020 una decina di giorni fa – spiega - la Regione Calabria e gli ambiti di competenza ancora devono rendicontare i fondi del 2014. Siamo con 6 anni di ritardo».