L’europarlamentare e sindaco di Riace si dice pronto a confrontarsi «a viso aperto con tutti» ed esprime «perplessità sulla tempistica». Poi spiega: «Mi sono battuto per abbassare la quota giornaliera da 46 a 30 euro proprio per evitare sciacallaggi»
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«Si tratta di un’operazione di denigrazione per trasmettere un messaggio diverso da quello che è in realtà accaduto». Non ci sta Mimmo Lucano. L’europarlamentare respinge le accuse e si difende, all’indomani della sentenza della Corte dei Conti di Catanzaro nei confronti di 14 amministratori tra sindaci ed assessori dei comuni di Acquaformosa, Caulonia e Riace, che lo condanna a risarcire oltre 500mila euro alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per irregolarità negli affidamenti per la gestione dei centri d'accoglienza ai migranti tra il 2011 e il 2012.
La decisione | Stangata della Corte dei conti sulla gestione dell’emergenza migranti tra il 2011 e il 2012. Sono 40 le condanne, c’è anche Lucano - NOMI
«Emergenza Nordafrica è stato un progetto fallimentare – ha dichiarato il primo cittadino riacese – gestito inizialmente dalla Protezione Civile per volere dell’allora premier Silvio Berlusconi per favorire i suoi amici. All’epoca da sindaco ho contestato le pratiche dello Sprar, perché non avevano i presupposti per un’effettiva integrazione». La gestione finale del progetto dalla Prociv è passata poi alla Prefettura di Reggio. «Mi convocarono per partecipare ai tavoli tecnici in qualità di esperto – ha rimarcato Lucano - E il mio contributo è stato fondamentale. Grazie a me il pagamento è passato da 46 euro giornalieri, che io consideravo un’enormità, a 30 euro. Era un sistema era fatto per la speculazione, e io mi sono battuto per abbassare la quota. In quel modo diventava uno sciacallaggio che poteva sollevare appetiti».
Lucano ha dunque annunciato l’intenzione di presentare ricorso in Cassazione contro la sentenza dei giudici contabili. «Sono pronto a confrontarmi a viso aperto con tutti – ha aggiunto - È evidente l’intenzione di gettare fango. Nutro perplessità sulla tempistica, ma ho l’orgoglio di avere sacrificato la mia vita per un fatto di giustizia». Infine un passaggio sull’esperienza da europarlamentare. «Abbiamo bisogno di un’Europa di libertà e di rispetto di diritti umani – ha concluso Lucano - Mi sto battendo per questo. Nei prossimi mesi farò delle proposte che partono da quello che ho vissuto a Riace, dove per la prima volta l’accoglienza si è legata allo sviluppo delle aree fragili».