Il Parco urbano di Vibo Valentia riapre e molti già da stamattina ne hanno approfittato per una sgambata dopo una lunga inattività. Piccoli passi verso il ritorno alla normalità anche per l'antica Monteleone alle prese con l'emergenza Covid-19.

«Erano quasi tre mesi che non uscivo di casa» racconta un signore di mezza età che incontriamo davanti al parco. Per molti, quei due passi all'aria pulita hanno il sapore della libertà. Il parco è riaperto, non l’area giochi, né quella ristoro. Per il chiosco bisognerà attendere ancora qualche settimana.

Il gestore ha sistemato i tavolini all’aperto, li ha distanziati, in vista dell'apertura del punto ristoro. «Non sarà facile lavorare in queste condizioni ma ci proviamo».

A Vibo Valentia c'è più movimento. I punti di ristorazione, rialzano le serrande oltre che per l'home delivery, per l’asporto.

  «Abbiamo aperto stamattina. I clienti (pochissimi) arrivano, ordinano e portano via… Ci stiamo attenendo alle  disposizioni» dice il titolare di uno dei pochi bar che hanno riaperto.

Dall'altra parte della città, una delle riaperture più attese, quella del cimitero.

 C'è un via vai di persone già dalle prime ore del mattino.  Portano fiori freschi per i propri cari defunti «Ho un marito qui… Non può immaginare la sofferenza che ho provato in questi due mesi….» dice amareggiata la donna.

I fiori appassiti mostrano il tempo trascorso senza che nessuno qui potesse mettere piede. C'è chi porta fiori freschi. «Sono per mio fratello che è morto i primi di aprile».

Sono le otto del mattino. Uno dei prima a varcare il cancello del cimitero è  Mariano Piro. Qui riposa suo figlio. Volato in cielo giovanissimo e bellissimo. Guida un comitato che a questi luoghi ha offerto il suo impegno e la sua dedizione. Ha un progetto: «Realizzare un impianto di videosorveglianza per consentire l'apertura delle porte laterali del cimitero». Impianto che il comitato pro cimitero, insieme a Paolo Roscatti, intende offrire in modo gratuito per rendere più  accessibile l’area.