Il presidente del Consiglio regionale parlando con i giornalisti a margine dell'inaugurazione dell'area laboratori farmacia clinica del Policlinico universitario: «Ringrazio i componenti della Commissione incaricata della sua stesura per il lavoro svolto»
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«Ci stiamo adoperando per ricostituire in Calabria, dopo decenni di sregolatezze, una sanità dignitosa e un pezzo fondamentale del rilancio del sistema sanitario riguarda la città di Catanzaro. Il 'Protocollo d'Intesa' tra Regione e Università, finalizzato all'integrazione dell'Azienda Pugliese-Ciaccio nell'Azienda ospedaliero - universitaria Mater Domini, non solo non subirà ritardi, ma è stato definito con largo anticipo sui tempi previsti».
Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso parlando con i giornalisti a margine dell'inaugurazione dell'area laboratori farmacia clinica del Policlinico universitario di Catanzaro. «Ringrazio i componenti della Commissione incaricata della sua stesura per il lavoro svolto. Adesso, c'è da attendere la firma del presidente Occhiuto e del rettore De Sarro che avverrà a breve. L'obiettivo strategico - ha aggiunto Mancuso - è far nascere la grande e moderna 'Azienda Ospedaliero-Universitaria Renato Dulbecco', per garantire elevati livelli assistenziali, realizzando la piena integrazione tra assistenza, ricerca e formazione».
Nel protocollo d'intesa è prevista una la dotazione di 855 posti letto; l'attivazione di un nuovo Pronto soccorso nel presidio Mater Domini; la proposta di avvio dell'iter per il riconoscimento di un Irccs nell'ambito della medicina di precisione; l'istituzione di un polo pediatrico dove al reparto di degenza ordinaria saranno affiancati quelli di neuropsichiatria infantile, terapia intensiva pediatrica (unica in regione), nonché le funzioni di ortopedia e urologia pediatrica. Previsto, inoltre, il pieno utilizzo del presidio Villa Bianca e l'istituzione telemedicina, unità che rappresenta il futuro delle cure.
«Si tratta di azioni concrete, dunque - ha detto ancora Mancuso - e quando discutiamo della facoltà di medicina, della sanità che non funziona e dei progetti per la città di Catanzaro, se non vogliamo restare indietro mentre il mondo corre, occorrerebbe sgombrare il campo dai risentimenti campanilistici e concentrarci su come dare risposte ai calabresi».
«Proprio in una visione di sistema delle questioni, fin dall'inizio della legislatura regionale, per potenziare l'offerta assistenziale e scientifica di Catanzaro, la Regione è riuscita ad approvare, superando ogni profilo di anticostituzionalità, la legge da me proposta, che rende possibile, dopo due decenni di tentativi andati a vuoto, la nascita a Catanzaro di un Polo sanitario d'eccellenza che darà vita alla Città della salute e della ricerca scientifica, un sogno inseguito da venti anni che oggi possiamo realizzare se tutti remiamo nella stessa direzione La costruzione dell'Azienda unica di Catanzaro renderà più autorevole la Facoltà di Medicina e la stessa Università Magna Graecia - ha continuato Mancuso -, perché la competizione oggi non si fa solo con le infrastrutture materiali ma soprattutto con quelle immateriali, la conoscenza, le abilità e le innovazioni».
«Come Regione - ha sostenuto ancora il presidente del Consiglio regionale - siamo impegnati a istituire il Corso di laurea magistrale di Medicina Veterinaria con annesso Ospedale da ubicare negli spazi del centro di ricerca e servizi avanzati per l'innovazione rurale (Crisea). Un dossier, questo, sul quale stiamo lavorando alacremente, per dare ai giovani calabresi, costretti a frequentare Università di altre città, l'opportunità di formarsi in Calabria. Osservo, inoltre, che il calo delle immatricolazioni, le difficoltà del contesto sociale ed economico, i bilanci in difficoltà degli Atenei del Sud, anche per quegli iniqui criteri di ripartizione Nord-Sud delle risorse pubbliche, debbono spingerci non a dividerci, ma a unire le energie, per porre con convinzione, sui tavoli nazionali ed europei, le richieste di maggiore attenzione alle esigenze di scuola e Università nel Sud e in Calabria. E sono sicuro che il nuovo Governo appena insediatosi ci darà una mano. Dobbiamo accantonare divergenze tipiche del secolo scorso, e darci da fare per arrestare l'impoverimento dell'offerta formativa e culturale dei nostri Atenei. L'università è cultura d'insieme e strumento di sviluppo concreto. Guai alle competizioni fine a sé stesse. Intorno agli obiettivi strategici appena indicati, invito tutti a fare rete e sinergia. Perché dall'evoluzione di dinamiche così straordinarie, dipendono le prospettive di futuro della sanità e la stessa reputazione della città di Catanzaro».