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I ladri erano entrati di notte, mettendo in ginocchio la cooperativa “Alba” di Polistena che da quel momento ha smesso di lavorare nei terreni confiscati alla mafia; ora i carabinieri hanno ritrovato, nelle campagne di Gioia Tauro, il camioncino che è parte di una refurtiva composta anche da un trattore, una trincia, un trinciatutto, 20 decespugliatori, 5 soffiatori, 1 polivar, 1 saldatrice, 1 compressore, 3 motoseghe, altri utensili e piantine da mettere a dimora. Rimane comunque ingentissimo il danno subito dall’azienda, e per questo proseguono gli attestati di solidarietà all’indirizzo della cooperativa multiservizi inserita nel “consorzio Macramè”.
Proprio il presidente del consorzio, Gianni Pensabene, ha convocato una conferenza stampa nel municipio polistenese. Con lui c’erano il sindaco Michele Tripodi, il referente di Libera, don Pino Demasi, Lorenzo Sibio, responsabile regionale di Legacoop-Sociale. L’obiettivo comunicato è quello di consentire al più presto la ripresa delle attività, facendo «fronte comune contro la ‘ndrangheta”. E mentre il presidente di “Alba”, Lorenzo Politanò, ha confermato la volontà di ripartire da zero dopo il furto subito nel magazzino, si è appreso di una donazione, fatta da un cittadino di Bagnara che ha voluto non venisse divulgato il nome, per dare una boccata d’ossigeno ai 7 soci e ai 25 lavoratori della cooperativa.