VIDEO | Ventisei in tutto le persone coinvolte nell'operazione Apate, scattata alle prime luci dell'alba a Tropea. Reati commessi anche a Ricadi, Joppolo e fino a San Calogero e Filandari. Al vertice dell’organizzazione Antonio Paparatto
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Sono diverse le contestazioni contenute nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del Tribunale di Vibo Valentia, Francesca Del Vecchio, su richiesta dei pm Filomena Aliberti e Concettina Iannazzo, relativamente all'operazione Apate che alle prime luci dell'alba ha visto impegnati oltre 100 militari della Compagnia Carabinieri di Tropea.
Il reato di associazione a delinquere finalizzato ad una serie indeterminata di furti, ricettazione e riciclaggio di auto o pezzi di autovetture viene contestato a Filippo Saragò, Gerardo Accorinti, Francesco Saragò, Francesco De Benedetto, Aldo Mangialavori, Antonio Paparatto, Francesco Campennì, Vincenzo Albanese, Francesco Pititto, Romanina Scordamaglia e Simona Artesi. In particolare, Antonio Paparatto è accusato di essere il promotore ed il principale organizzatore delle singole operazioni ed attività dei suoi sodali e di aver curato tutte le fasi dell’attività illecite del gruppo, di cui avrebbe costituito – ad avviso degli investigatori – il punto di riferimento quanto alle decisioni da assumere ed alle direttive da impartire. Paparatto si sarebbe inoltre adoperato nel procacciamento degli strumenti necessari per i vari furti attivandosi anche nella materiale commissione dei furti stessi provvedendo poi a smistare i veicoli rubati. Tutti gli altri indagati avrebbero partecipato all’associazione a delinquere adoperandosi in concreto per i singoli furti avvenuti a Tropea, Ricadi, Joppolo, San Calogero e Filandari sin dal settembre 2018.
Furto aggravato è poi il reato contestato ad Antonio Paparatto in concorso con Filippo Saragò poiché avrebbero rubato una Fiat 500 ad un cittadino straniero il 16 ottobre 2018. L’auto era parcheggiata sulla pubblica via a Ricadi.
Gerardo Accorinti, Daniela La Rosa, Francesco Pititto e Francesco Mazzitelli son accusati di concorso in ricettazione per aver alterato il 26 ottobre 2018 il colore della carrozzeria di un auto, alterato il numero di telaio e del motore, sostituito i vetri di una Fiat Panda (trasformata in 4X4) di provenienza furtiva di proprietà di un cittadino straniero. Fatto accertato a San Calogero.
Antonio Paparatto, Gaetano Stilo, Aldo Mangialavori, Vincenzo Albanese, Salvatore Albanese, Francesco Campennì e Anna Maria Paparatto sono poi accusati di concorso in ricettazione per aver apposto nuove targhe, effettuato la battitura del numero di telaio alterato il colore e gli interni di una Fiat 500 noleggiata da un cittadino straniero il 9 ottobre 2018 a Tropea.
Francesco De Benedetto, Filippo Saragò, Francesco Pititto e Giovanni Di Bartolo sono invece accusati di riciclaggio di una Fiat Punto di provenienza furtiva e in precedenza noleggiata da una cittadina straniera a Tropea nel settembre 2018. All’auto è stato punzonato il numero del telaio e sostituite le targhe. Fatto accertato a Joppolo il 30 maggio 2019.
La ricettazione di diversi pezzi di auto (fra parafanghi, climatizzatori, sterzi, ruote, sedili e tappezzeria) viene poi contestata ad Antonio Paparatto, Simona Artesi e Romanina Scordamaglia con reato accertato a Ricadi l’11 dicembre 2018, mentre la ricettazioni di numerosi pezzi di altre auto, più l’occultamento di una Fiat Punto rubata ad uno straniero a Tropea nell’agosto 2018 ed anche l’occultamento di una cassaforte costano un altro capo di imputazione (ricettazione) contestato in concorso ad Antonio Paparatto, Simona Artesi, Vincenzo Albanese, Anna Maria Paparatto e Romanina Scordamaglia. A tali ultimi indagati vengono contestati anche ireati di concorso in detenzione illegale di un fucile calibro 16 con le canne mozzate oggetto di un furto nel luglio 2018 e ricettazione della stessa arma. Nei loro confronti anche l’accusa di detenzione illegale di varie munizioni e cartucce.
Riciclaggio il reato contestato in concorso ad Aldo Mangialavori, Pierino Vallone e Francesco Vallone per aver ostacolato l’identificazione della provenienza delittuosa (falsa perdita di possesso) di Golf Wolkswagen. Fatto accertato a Filandari nel dicembre 2018. Per altra Golf il reato di riciclaggio viene quindi contestato ad Aldo Mangialavori in concorso con Carmelo Piserà, mentre l’ostacolo all’identificazione di una Ford Fiesta costa l’accusa di concorso in riciclaggio nei confronti Aldo Mangialavori, Francesco Campennì, Gabriele Prestia e Salvatore Direnzo (fatto accertato a Filandari il 20 dicembre 2018).
Il solo Aldo Mangialavori risponde anche del reato di ricettazione per aver occultato il motore di una Panda oggetto di furto denunciato nel luglio 2018 a San Calogero.
Tentata truffa e simulazione di reato le contestazioni mosse in concorso a Francesco de Benedetto e Silvana Zaccaro per aver falsamente denunciato ai carabinieri di Tropea il furto di un’Audi A4 per indurre in errore la compagnia assicurativa al fine di ottenere un ingiusto profitto derivante dal risarcimento dei danni il 23 marzo 2019 a Tropea.
Antonio Paparatto, Salvatore Carone, Francesco Carone e Francesco Cortese sono accusati di aver poi costituito altra associazione a delinquere finalizzata ai furti. I quattro sono quindi accusati di essersi introdotti in casa di una donna il 30 ottobre 2018 a Tropea per compiere un furto, venendo messi in fuga solo per via dell’intervento del cane della proprietaria.
In altra occasione, invece, una donna di Tropea il 31 ottobre del 2018 mettendosi a gridare chiedendo aiuto è riuscita a far dileguare dalla sua camera da letto Antonio Paparatto e Francesco Cortese, intenzionati a compiere un furto.
Cinquemila euro, più diversi oggetti in oro è poi il “bottino” che sarebbe stato prelevato da Antonio Paparatto, Salvatore Carone e Francesco Carone in un’abitazione di Tropea l’1 dicembre 2018, mentre Antonio Paparatto, Francesco Cortese, Francesco Carone e Salvatore Carone sono accusati del furto aggravato di quattro orologi e due macchine fotografiche rubate in un’abitazione di Tropea il 6 dicembre 2018.
Antonio Paparatto, Salvatore Carone e Francesco Carone sono infine accusati di tentato furto aggravato nell’abitazione di altro cittadino di Tropea. Fatto accertato il 15 dicembre 2018.
La richiesta di misure cautelari ad opera dei pm Filomena Aliberti e Concettina Iannazzo era stata avanzata al gip del Tribunale di Vibo Valentia nel dicembre dello scorso anno.