Le lacrime della sorella di Stefania: «L'Italia piange te e i tuoi principi»

A portare le bare i volontari impegnati nelle ricerche. Un funerale all’aperto impregnato del dolore per la tragedia ma anche dell’amore della Calabria per i suoi tre figli: «Rimane tanta rabbia. Niente sarà come prima»

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di Tiziana Bagnato
13 ottobre 2018
18:50

Funerali all’aperto, 1800 persone arrivate da tutta la Calabria, le forze di Protezione Civile, i volontari, gli stessi visi e mani che per giorni hanno rivoltato come un calzino le campagne alla ricerca di Nicolò, a portare le tre bare. I funerali di Stefania Signore e dei suoi due figli, morti tragicamente durante l’alluvione del quattro ottobre, sono stati un enorme abbraccio a loro e ai loro familiari, distrutti e piegati dal dolore.


Otto giorni in cui la Calabria è stata in tensione e con il fiato sospeso e il magone, prima con la tragica scoperta dei corpi di Stefania e Christian, poi con la disperata ricerca di Nicolò, terminata ieri poco prima dei funerali della madre e del fratello.


«Le loro lacrime si sono unite a quella terra che li ha coperti. Le loro voci sono state come tuoni in quella tempesta. Ora nessun tormento li toccherà», ha detto il vescovo monsignor Cantafora invitando a non perdere la fede, a non pensare che Dio è ingiusto e a pensare che madre e figli ora sono nella vita eterna.


Poi lo sfogo della sorella di Stefania, Noemi. Uno sfogo di pancia, sincero, fotografia di un dolore viscerale, difficile da estirpare e di una realtà impossibile da accettare: «Non riesco a trovare un senso, rimane tanta rabbia e niente sarà come prima. Siete stati strappati da questa terra, mi sembra un incubo, c'è un vuoto incredibile. L'Italia piange te e i tuoi principi, eri immensa e speciale, piena di vita e solare, anche nei momenti più tristi. Ora con chi mi confiderò? Con chi mi divertirò? Amore mio, perché mi hai abbandonata così? Non ho perso solo una sorella, ho perso più della metà del mio cuore. Avete lasciato un vuoto incolmabile. E cosa dire dei piccoli, colpiti da un destino così crudele? Non eravate semplici nipoti, ma figli per me. È un'ingiustizia. Cosa darei per avere ancora le vostre carezze e i vostri baci. Abbiate cura della vostra coraggiosa mamma, come ha fatto lei facendo scudo con il suo corpo quella maledetta notte. Noi sappiamo che siete insieme e felici, e non siete volati in cielo, ma siete con noi. E nessuno si dimenticherà mai di voi».


Presenti i parlamentari D’Ippolito, Furgiuele e Wanda Ferro, l’assessore regionale Angela Robbe, Arturo Bova e il capo della Protezione Civile Carlo Tansi oltre a tantissimi primi cittadini di tutto il lametino. In chiusura della santa messa è stata ricordata la raccolta fondi per l’oratorio da dedicare ai piccoli Christian e Nicolò.

 

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