Franco Muto, storico boss di Cetraro, è tornato in carcere. Il tribunale di Sorveglianza di Catanzaro ha aggravato la misura cautelare dopo che l'anziano 'ndranghetista aveva trascorso diversi mesi agli arresti domiciliari per motivi di salute. Motivi di salute che, secondo il giudicante, sarebbero recessivi rispetto alla pericolosità sociale del soggetto in ordine alla sicurezza pubblica.

Franco Muto, lo ricordiamo, era stato scarcerato a posto in detenzione domiciliare dal tribunale di Sorveglianza di Sassari, che aveva accolto l'istanza della difesa, rappresentata dall'avvocato Michele Rizzo. Il boss di Cetraro era stato condannato a 20 anni di carcere nel processo "Frontiera", l'indagine antimafia della Dda di Catanzaro contro la cosca mafiosa operante nel Tirreno cosentino. Inchiesta scattata nel 2016 e giunta a conclusione, dal punto di vista processuale, solo l'estate scorsa con la pronuncia definitiva della Cassazione, riguardo alle posizioni degli imputati che avevano scelto il rito abbreviato.

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Il boss dunque nonostante lamenti un precario stato di salute è stato associato in un istituto penitenziario nel quale si trova anche un centro specializzato. La Dda di Catanzaro, nel procedimento incardinato davanti al tribunale di Sorveglianza, aveva dato parere negativo rispetto alla conferma degli arresti domiciliari. Il difensore di Franco Muto ha comunque già presentato ricorso in Cassazione, ritenendo che il suo assistito non possa rimanere dietro le sbarre per incompatibilità con il regime carcerario.