La deputata calabrese di Fratelli d'Italia ha trasmesso un'interrogazione parlamentare ai ministri della Giustizia e della Salute riguardante il caso esploso nella casa circondariale del capoluogo di regione
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«Inviare nel carcere di Catanzaro personale medico ed infermieristico specializzato nella gestione del Covid-19 e trasferire in un'area sicura dell'istituto penitenziario, o in altra struttura ritenuta idonea, i soggetti più a rischio, per età o pregresse patologie». È quanto chiede il deputato di Fratelli d'Italia Wanda Ferro «in una nuova interrogazione ai ministri della Giustizia e della Salute - riferisce un comunicato - in considerazione dell'aggravarsi del focolaio Covid all'interno della casa circondariale Ugo Caridi di Catanzaro. Sarebbero infatti decine i casi di positività tra agenti di polizia penitenziaria e detenuti».
«I sindacati - aggiunge Wanda Ferro - lamentano la circostanza che nessuna unità di rinforzo sia stata inviata nella casa circondariale di Catanzaro, nonostante una settantina di assenze nell'l'organico della polizia penitenziaria, con evidenti seri rischi legati alla sicurezza dell'Istituto. Così come preoccupa l'assenza di personale socio-sanitario per la gestione di un reparto con 45 detenuti positivi, lasciato alla totale gestione del personale di polizia».
Il deputato di Fratelli d'Italia rivolge un appello «affinché venga affrontata urgentemente la situazione, con l'invio di una unità medico-sanitaria specializzata nel carcere, valutando un parziale sgombero precauzionale e il trasferimento dei detenuti più anziani. Il periodo di contagio aumenta giorno dopo giorno, ed è forte l'apprensione per la salute della popolazione carceraria e del personale di Polizia penitenziaria».
La parlamentare chiede al governo «di assumere immediate iniziative per garantire una gestione tempestiva e adeguata della delicata situazione socio-sanitaria registrata all'interno della casa circondariale di Catanzaro, sia dal punto di vista della presa in carico dei soggetti positivi e del tracciamento dei contatti, sia dal punto di vista della sicurezza all'interno del carcere con un adeguamento dell'organico della polizia penitenziaria».