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Un canale di approvvigionamento di cocaina tra la Calabria e la Colombia da fare arrivare in Italia verosimilmente nel porto di Gioia Tauro nascosta in container di frutta o di pesce surgelato. E' la sintesi di quanto hanno portato alla luce gli investigatori della squadra mobile di Reggio Calabria, del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato e della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga con l'inchiesta “Buena Ventura".
L'indagine, durata due anni e condensata in un'informativa della Polizia di Stato di oltre 500 pagine dove sono state raccolte intercettazioni telefoniche, telematiche ed ambientali, ha ricostruito l'attività del sodalizio transnazionale dedito al traffico di stupefacenti. In particolare, il cartello calabrese riconducibile alle famiglie Morabito-Bruzzaniti-Palamara, secondo gli investigatori, aveva assunto iniziative "concrete e avanzate" per pianificare e realizzare la compravendita di droga lungo l'asse Reggio Calabria-Bogotà.
Nello specifico, l’importazione sarebbe avvenuta attraverso apposite società operanti soprattutto nell'importazione di prodotti ortofrutticoli o di pesce. A tale scopo, secondo l'accusa, alcuni trafficanti calabresi avevano allestito nella Locride un negozio per la rivendita di pesci surgelati provenienti dal Sudamerica. In alcuni casi la droga sarebbe stata inviata per via aerea con corrieri adibiti al trasporto della cocaina in valigie fino ad uno scalo aereo del Centro-Nord Italia dove passavano grazie alla complicità di un finanziere e ad un vigilante, che sarebbero indagati.
Sequestrati 35 chili di cocaina - Nel corso dell'indagine Buena Ventura gli investigatori hanno sequestrato, in Italia e in Spagna, consistenti quantitativi di cocaina. I sequestri sono stati effettuati nel corso di specifiche operazioni antidroga condotte in provincia di Reggio Calabria e all'aeroporto Barajas di Madrid da parte delle rispettive forze di polizia (Polizia di Stato Italiana e Cuerpo National de Polizia - Comisaria General de Policia Judicial - U.D.Y.C.O. Central). Complessivamente, le indagini hanno permesso di sventare l'importazione di oltre 35 chili di cocaina organizzata fra la Colombia e la Calabria.
Le indagini della Squadra mobile di Reggio Calabria, condotte anche con attività pianificate e congiunte, coordinate su scala internazionale dalla Direzione centrale per i Servizi antidroga e dallo Sco, hanno svelato le dinamiche di rilevanti traffici di cocaina tra la Colombia e la Calabria, con il coinvolgimento di soggetti legati ai narcos.
Gli arrestati:
Ordinanza di custodia cautelare in carcere:
Giovanni Palamara, nato a Bova Marina, 57 anni
Rocco Morabito, nato ad Africo, 66 anni
Massimiliono Bortone, nato a Bologna, 46 anni
Michele Galati, nato a Milano, 46 anni
Rocco Modaffari, nato a Bova Marina, 57 anni
Renato Sansò, nato a Napoli, 64 anni
Arturo Sansò, Napoli, 37 anni
Umberto Sacco, San Luca, 56 anni
Santo Palamara, Locri, 26 anni
Francesco Fiore, Melito Porto Salvo, 45 anni
Filippo Mittiga, Locri, 41 anni
Cecilia Ciresica Lacatus, Romania, 31 anni
Paolo Manzo, Pescara, 57 anni
Mirco Marzo, Pescara, 35 anni
In carcere anche il narcors colombiano Carlos Eulogio Esquivel Lozada, 61 anni.
Agli arresti domiciliari:
Luigi Sivitilli, Pescara, 51 anni
Chistian Alberoni, Bologna, 42 anni
Rocco Cannata, Gela, 43 anni
Marco Cannata, Milano, 38 anni