Continua il botta e risposta tra Luca Mannarino, ex presidente Fincalabra e l’ex governatore Mario Oliverio. Nel giornata di ieri l’ex presidente aveva affermato di aver sempre tenuto una condotta cristallina sulla vicenda Fincalabra evidenziando i motivi che lo avevano portato a dichiarare decaduto il rappresentante dell’ente.

 

Oggi, la nuova replica di Mannarino che in una nota specifica: «Al netto dell’evidente tentativo di confondere inchieste e procedimenti differenti e di ogni altra valutazione, rinviata alle sedi competenti, delle gravi affermazioni attribuite dai media nella giornata di ieri (venerdì 31 gennaio) all’ex presidente della Regione Mario Oliverio, si ritiene doveroso precisare che stando al contenuto testuale dell’ordinanza del Tribunale di Catanzaro con la quale si dispone che entro dieci giorni il pubblico ministero formuli l’imputazione nei confronti dell’ex governatore per il reato di abuso d’ufficio, la replica di Oliverio, trasmessa ufficialmente dalla Regione Calabria e di cui si è data ampia diffusione nella giornata di oggi, sabato 1 febbraio, appare direttamente destinata allo stesso giudice titolare di quell’atto».

 Mannarino poi precisa: «Coerentemente al comportamento preferito in questi cinque anni di vera e propria gogna mediatica alla quale è stata sottoposta, anche per responsabilità istituzionali, la mia dignità personale e professionale, continuando a nutrire ed a professare per formazione e per visione assoluta fiducia nell’azione indipendente della magistratura, ero e resto convinto che i processi debbano essere tenuti nelle dei tribunali e che il tempo sarà galantuomo. Se c’è un dato oggettivo, confermato tra gli altri nella citata ordinanza del Tribunale di Catanzaro – aggiunge - è che, alla data del disinvestimento dei fondi MPS da parte di Fincalabra Spa, causa diretta dell’eventuale danno erariale determinatosi e oggetto di falsate ricostruzioni mediatiche, il sottoscritto non ricopriva più alcun incarico in seno al cda della partecipata regionale, poiché anticipatamente e – come si spiega nell’ordinanza di rigetto dell’archiviazione per il presidente Oliverio – illegittimamente rimosso».

 Infine evidenzia: «L’unico Bancomat del quale, nell’ambito della vicenda Fincalabra, si è avuto contezza fino ad oggi è il doppio incarico di dirigente generale della Società affidato a se stesso dal presidente del cda della stessa Società Carmelo Salvino, successore del sottoscritto a seguito della rimozione per la quale oggi il Tribunale di Catanzaro chiede l’imputazione coatta di Oliverio per abuso d’ufficio».